martedì 20 giugno 2017

la recensione dell'Ircocervo...

È difficile trovare le parole giuste per iniziare questa recensione: probabilmente, le ha sottratte tutte Di Monopoli. Nella perfida terra di Dio è un romanzo ipnotico e ammaliante, un pozzo in cui precipiti vertiginosamente e dal quale non vuoi più uscire. Leggerlo è stato come farsi trasportare dalle acque impetuose di un fiume in piena, senza la possibilità di alcunché a cui aggrapparsi per porre termine alla corsa. Immerso nelle sue pagine, il tempo smette di scorrere alla stessa maniera di sempre, le ore scivolano via e non capita di distrarti un attimo. La storia si dipana, la lingua ti agguanta, e in una giornata duecento pagine svaniscono, la lettura termina, prima che fossi pronto ad accettarlo. Un prodigio, verrebbe da credere. Non si spiegherebbe altrettanto. Omar Di Monopoli ha scritto un romanzo bellissimo e dal respiro epico, che si legge tutto d’un fiato. (qui il seguito)

3 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Nel sogno è il crepuscolo, ma le strade sono deserte come prima dell'alba. Gino & Michele sono quasi arrivati in viale Campania
( " una volta qui era aperta campagna " celia Gino ) quando si fermano davanti all'oratorio dove si cementò la loro amicizia.
Sugli scalini della chiesa è un vecchio che pare il Luca Sabatini di Silone, ma senza segreti. Le donne sono sfingi senza segreti. I vecchi sono mummie che hanno spagato l'ultimo segreto. Gino & Michele si appuntano la frase da qualche parte per una eventuale nuova formica che nel suo piccolo si indispettisca e salutano il clone di Silone che sorride come un Odisseo all'ultimo casello prima di Viale Certosa. Sta aspettando Gesu & Arivato, le due nuove sentinelle che prenderanno il suo posto davanti alla Chiesa del Crepuscolo. Di loro sa solo che sono in due e che non hanno altre opzioni che sedersi sui gradini e fargli ciao ciao con la manina mentre si allontana...

sartoris ha detto...

@Crepa: se non ti avessi visto dal vivo non ci crederei, che esisti :-)

CREPASCOLO ha detto...

Gino & Michele hanno realmente frequentato un oratorio nel mio vecchio quartiere non distante dalla mia scuola elementare.
Rinngrazio il signor Ircocervo perchè mi ha fatto meditare sull'archetipo di Odisseo ( o Tore ) che torna per vendicarsi perchè Luca Sabatini è invece una variante con il suo non aver assolutamente alcun torto da raddrizzare nonostante abbia passato anni in prigione per un crimine che non aveva commesso.