sabato 3 ottobre 2015

saturday pic (44): l'ultima gioventù...


art by Horacio Altuna
(in questi giorni è uscito l'ultimo romanzo di Ammaniti, Anna, che parla di un virus che uccide la popolazione appena raggiunta la maggiore età lasciando di fatto il mondo in mano a un branco di ragazzini selvaggi e senza legge. Altuna - un maestro con le cui donnine molti della generazione cresciuta negli '80 si sono trastullati perdendoci innumerevoli dottrie - ci aveva già pensato assieme all'inseparabile compagno di scritture Trillo nel loro inestimabile L'ultima gioventù, capolavoro corale in cui vengono narrate appassionanti storie di giovani in un mondo post-apocalittico assediato dal medesimo virus. Apprezziamo con grande e inossidabile trasporto lo scrittore romano, ma per favore facciamola finita con le recensioni che plaudono all'originalità dell'idea!).

12 commenti:

Anonimo ha detto...

mah sai, Ammaniti è bravo ma bisognerà pur riconoscere che ha sempre goduto di un ottimo ufficio-stampa. In fondo è dagli esordi che scopiazza i grandi americani (cosa che, con arte ed eccezionale capacità di rielaborazione, in fondo fai anche tu, caro!)

PIPPO

sartoris ha detto...

@Pippo dici che scopiazzo anche io? (dai, devo tirar fuori la massima di Picasso sul furto nell'arte? :-)

CREPASCOLO ha detto...

E in Logan's run - non l' ho visto al cine , ma ho letto la riduzione Marvel x i tipi della Collana Superfumetti in Film della Editoriale Corno - si ipotizza un rito che di fatto pialla le persone prima che raggiungano l'età x rimpiangere l'ultimo bacio mucciniano. Dino Buzzati, da bastian contrario arroccato nella fortezza Bastiani - scrive di una banda di teddy boys quasi centenari e ribelli in modalità arancia meccanica in un mondo in cui si muore sempre + tardi.
La tragedia della vita è davvero che si è sempre troppo vecchi x fare una cosa e troppo giovani x provarne un altra ? E ha ragione il Lew Archer di Ross McDonald quando sostiene che le generazioni sono tribù accampate su isole distanti ?
La massima di Picasso è stata rubata, non scopiazzata , al Ben Johnson commediografo, non il corridore ladro di medaglie, che sosteneva che un artista, se può , ruba.
Massima stima per il mio amico ed ex allievo Nick " Ammo " Ammaniti, ma segnalo, qui tra noi e senza vis polemica, come non mi abbia mai detto cosa pensasse del mio racconto, che ebbi l'idea di fargli leggere prima di proporlo ad un editore, " Il Trillo Del Diavolo " in cui immaginavo un virus senziente assediato da giovani in un mondo post -apocalittico che, pur di non esser immolato nella sete di ricerca di scienziati che si erano trastullati con i loro microscopi perdendoci innumerevoli diottrie, si riduce alla fuga e fa rotta x Marte cavalcando il pulviscolo cosmico. Sul pianeta rosso evolve e progetta una rete sotterranea di fiumi di acqua salata in cui moltiplicarsi. Tutto bene fino all'arrivo di una missione mattdamonica e demoniaca di giovani cosmonauti alla ricerca di un nuovo sito x l'ennesimo rave fuori porta. Cattivi.
E cattivo anche Ammo.

sartoris ha detto...

@crepa a me mi fa incazzare la critica che, ormai composta da quattro precari analfabeti, grida al capolavoro limitandosi a riecheggiare le veline passate ai giornali dagli uffici stampa!!! (Pfffff!)

CREPASCOLO ha detto...

E' un problema. Condivido la perplessità. Ricordo un pezzo di oltre 25 anni fa su di un supplemento di un quotidiano in cui ci si chiedeva se tutta la grancassa suonata x le pellicole che avrebbero dovuto sbancare il botteghino avesse senso. Si rischiava il proverbiale " tutto qui ? " . Produzioni tanto costose, su cui si era investito così tanto, che era necessario spendere altro denaro x esser sicuri di pareggiare almeno.

LUIGI BICCO ha detto...

Tanto di cappello per aver tirato fuori una chicca a fumetti del genere. Grande Altuna, si (e addio dottrie :)
Se non erro di Trillo avevo letto un'altra storia (breve ma molto simile a questa) disegnata da Risso. Devo andare a scavare tra gli scaffali.

sartoris ha detto...

@Luigi: eh quando si parla di quello che ritengo il mio campo di maggiore pertinenza (la letteratura) divento un'aquila in quanto a vista ed acume (aspetto ancora fiducioso che qualcuno faccia riferimento a quest'opera nelle recensioni ad Ammaniti, ma invano:-))

Anonimo ha detto...

Ascoltavo l'intervista di Ammaniti da Fazio un po' distrattamente ed ero convintissimo che stessero parlando dell'opera di Trillo e Altuna.
Poi mia moglie commenta "che bella idea ha avuto Ammaniti!".
Così ascolto attentamente tutta l'intervista aspettando che il famoso scrittore renda omaggio al mondo creato da Trillo e Altuna in cui ha ambientato il suo romanzo. Nulla. Niente. Cerco su internet e questo è l'unico articolo che ho trovato che ne parli.
Ma è per ignoranza che nessuno lo ha notato oppure è diabolicamente voluto?
A questo punto ho due spunti per i suoi prossimi romanzi.
Il primo lo ambienterei nel futuro e parlerà delle peripezie di un bambino su un astronave impegnata in una missione quinquennale che arriverà là dove nessuno uomo è mai giunto prima.
Per il secondo invece suggerisco un romanzo storico ambientato nel XVII secolo in Lombardia che parla della travagliata storia di due ragazzi che desiderano sposarsi.

sartoris ha detto...

@Anonimo (ciao e benvenuto se sei nuovo, riciao se sei uno dei soliti commentatori che ha dimenticato di firmarsi) ma infatti è abbastanza una vergogna! E dire che mi aspettavo che almeno i siti "colti" di cinema e letteratura facessero un riferimento all'omaggio (lo chiamo tale perché non considero lo "scippo" di una idea un problema, nell'arte) di Ammaniti, invece niente, tutti muti, pronti all'ovazione addomesticata;
(sia chiaro, lo ribadisco, che stimo e apprezzo la penna di Ammaniti e non ci vedrei niente di male nel dichiarare quali sono le fonti: dopotutto la deriva "postapocalittica ha contaminato un po' tutti i romanzieri nostrani - anche il nuovo Luca Doninelli, per dire, ma anche il mio amico Carlo D'AMicis qualche tempo fa, hanno dato alle stampe romanzi che analizzano la società in chiave "dopo-catastrofe")

Annalisa ha detto...

Spero che Anonimo non se la prenderà su utilizzerò io gli spunti (bellissimi) che gli sono... ehm... venuti in mente.
Di Ammaniti a me è piaciuto (da matti) un solo libro, ne ho letto molto volentieri un altro, e morta lì.
Quanto al resto, i precari analfabeti non leggono molto, come possono riconoscere influenze o altro?
Mi rimane solo una domanda: ma Ammaniti, che invece lo sa, non potrebbe dire due parole?

p.s.: ho (avevo) un buono per un acquisto di fumetti, e me lo sto giocando, cioè, me lo sono appena giocato; eppure dovrei aver imparato che passare di qui porta a certi pericoli spendaioli

sartoris ha detto...

@Annalisa non sono certissimo che riuscirai a trovare qualcosa di Altuna in giro, fino agli anni 90 andava fortissimo (io lo conobbi sulla rivista COMIC ART) ma forse oggi i gggiovani appassionati preferiscono manga e giapponesità varie (non che ci sia niente di male, ma i cari vecchi fumettisti latini erano un'altra cosa:-)))

Annalisa ha detto...

Da quel che sento, i gggiovani stanno semplicemente abbandonando il mezzo (te lo assicuro, l'anno scorso ho inaugurato il sabato del fumetto in classe e non riuscivano nemmeno a leggere le strisce dei Peanuts "perché ogni volta che si va a capo ricomincia una storia nuova...").
Comunque, ho trovato un volume ;-)