giovedì 12 febbraio 2015

separati da una cella a Guantanamo...

dramma indipendente del 2014 denso e lucidissimo - anche se un po' retorico - Camp X-Ray si propone di aprire uno squarcio nella occultata ferita dell'inferno di Guantanamo, e ci riesce in maniera considerevolmente toccante.
Kristen Stewart, sulla cui bravura e bellezza bisognerà evidentemente ricredersi, veste qui i panni di una ragazza qualunque che, annoiata dalla vita della profonda provincia degli States, decide di arruolarsi. Un gesto azzardato, soprattutto in relazione al fatto che l’ingenua fanciulla viene spedita proprio in uno dei luoghi più controversi e tristemente famosi degli ultimi anni. Lì la ragazza finirà per stringere un legame forte e pericoloso con un prigioniero rinchiuso da 8 anni.
Prodotto da Gina Kwon e diretto da un ispirato Peter Sattler, noto graphic designer (ha lavorato per Star Trek) e sceneggiatore qui al debutto dietro la macchina da presa, il film vede come protagonista maschile Peyman Moaadi, l’attore iraniano che il mondo ha imparato a conoscere grazie al capolavoro Una Separazione, il film che ha vinto l’Oscar come Miglior Film Straniero nel 2012. Presentato in anteprima al Sundance Film Festival, di Camp X-Ray è stata particolarmente apprezzata l’interpretazione della Stewart: con questo titolo (ma anche con Sils Maria e Still Alice, dove ha un bel personaggio poco sfruttato) la giovane attrice sta dimostrando di puntare alla piena maturità artistica.
Privo di prospettive realmente originali, Camp X-Ray ha dalla sua un impianto solido e compatto che non si perita di mostrarci dinamiche forse prevedibili tra gli esseri umani (le relazioni - tutte mentali - tra detenuti e guardie, per esempio) ma che il cinema aveva sinora poco o punto esplorato nel caso della famigerata prigione di Guantanamo. La forza della pellicola è tutta nel gioco di sottrazione degli interpreti, e nella loro capacità di farci partecipare al paradosso post 11 settembre: un evento che ha modificato per sempre la reciproca percezione di oriente e occidente.
«Si tratta di un film dedicato all’ascoltare dell’altro, il sentirli parlare, l’ascolto di ogni altra storia», ha dichiarato Moaadi. «Mi piace perché spiega come fare amicizia ed essere migliore, rendere il mondo un posto migliore di quello che è, tutto quel che succede tra me e Kristen nel film».

6 commenti:

Anonimo ha detto...

l Stewart mi colpì molto (bellezza efebica) in PANIC ROOM, era una ragazzina allora...
PIPPO

sartoris ha detto...

Attrice interessante senza dubbio. È il marchio Twilight che le fa fardello ma ha doti e prestanza :-)

Annalisa ha detto...

Grazie, consigli preziosi.

sartoris ha detto...

@Annalisa, secondo me ti piacerà, è un film interessante senza faville ed esplosioni, solo un puro scontro/incontro di attori dotati :-)

Annalisa ha detto...

Davvero. Denso e pieno di interrogativi.

sartoris ha detto...

@Annalisa: già fatto? Perfetto. Ne sono lieto :-)