giovedì 21 agosto 2014

«Stark» comincia così...

«Ernie Stark non era la persona più perbene sulla terra. Chiedetelo agli amici. Sempre che li avesse. Era un imbroglione di mezza tacca che sognava costantemente di fare il colpo grosso. Quello che lo avrebbe fatto vivere da gran signore. Ma il più delle volte restava fregato. Se non dal pollo di turno, dalla polizia. Prendete la situazione in cui si trovava adesso. Per colpa di uno stupido arresto mentre era ancora in libertà condizionata, si ritrovava cuore a cuore con gli sbirri. Stark aveva intrallazzato parecchio, ma quello dello spione, del confidente della polizia, non era un ruolo che gli andava a genio. O abbozzava o tornava dentro. Meglio fare il confidente, fuori. Gli sbirri sapevano che Momo, il suo amico hawaiano, spacciava stupefacenti. Robetta: non volevano lui. Volevano il suo fornitore. Se arrestavano Momo, l'anello successivo nella catena dello spaccio si sarebbe dileguato. Avrebbero arrestato anche l'hawaiano se fossero venuti a sapere dove teneva nascosta la mercanzia. E così prendevi uno come Stark, per entrarci in confidenza e scucirgli il nome del fornitore. - È una parola, - disse fra sé Stark, seduto con Momo al bar del loro night-club preferito. Era il 1962 il Panama era il locale più in voga di Oceanview.»

da Stark
Edward Bunker (Einaudi Stile Libero)

7 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Ho letto un romanzo di Bunker anni fa. Probabilmente nel periodo in cui il suo faccione da indio era copia incollato nei film dei suoi fans ( Le Iene , in primis ). Mi era anche piaciuto.

Confesso che l'incipit di Stark mi perplime - son noioso , lo so - principalmente per le scelte di punteggiatura.
Ecco le mie opzioni, se fossi stato il neurone dietro la faccia da indio ( o il traduttore, quien sabe ? ): " Era un imbroglione di mezza tacca che sognava costantemente di fare il colpo grosso, quello che lo avrebbe fatto vivere da gran signore, ma il più delle volte restava fregato, se non dal pollo di turno, dalla polizia " e " Prendete la situazione in cui si trovava adesso : per colpa di uno stupido arresto mentre era ancora in libertà condizionata, si ritrovava cuore a cuore con gli sbirri. " Tanto x fare due esempi.
Per quanto abbia lottato con tutte le mie forze x decenni contro il mantra che prescive come occorra conoscere bene le regole prima di osare di infrangerle, sovvertendole financo ( G. Funari - Unpublished pages from a surrealist diary ), continuerò a guidare il tumbler della mia prosa ( + verosimilmente una Prinz ) con il freno tirato, orripilando se per caso radio DJ mi somministra l'ultimo rapper nostrano il cui cammino di autore è finito contro l'infinito del verbo e di lì non si schioda
( Funari, opera citata ).
Fossile dentro dove + conta, dove arriva la luce della pace che tace mentre tutto intorno e fuori il mondo impazza. E corre. E salta. E osa una serie ininterrotta di microfrasi introdotte da una congiunzione, dimentico delle virgole. Punto. Stasera brodino con la pastina stracotta.

sartoris ha detto...

Crepa, oggettivamente il buon Bunker non è mai stato un asso dello stile e sono semmai le tematiche affrontate dai suoi libri (le storie criminali spesso vissute in 1 persona) a farne un caso. Non dimentichiamoci che ha imparato a scrivere in galera (anche se altri autori lo hanno fatto e sono diventati bravi anche con la punteggiatura:-)

(Mio babbo aveva una Prinz verde... ne ricordo ancora l'odore dei sedili di pelle:-)

CREPASCOLO ha detto...

Era il 1962 ed il fratello di Ernie, Tony, era convinto che il mondo si sarebbe tinto di rosso, se non si fosse adoperato a cucire personalmente una pezza a stelle e strisce. Il terzo fratello, Richard, aveva un passato di pubblicitario, ma non aveva mai creduto nell'anima del commercio o nel commercio dell'anima. Aveva un talento x le frasi ad effetto e ne aveva x tutti: Tony " si stava costruendo una corazza intorno al cuore che sarebbe stata incrinata da un bicchiere di scotch prima che da un raggio di sole " ed Ernie " era come quel topolino che ruzzola x il labirinto all'inzio cercando un pezzo di formaggio e finendo x tentare di scappare prima di morir di fame ". I ragazzi Stark erano tre treni in viaggio nel crepuscolo, occasionalmente su binari paralleli, a volte si cedevano il passo in occasione degli incroci, rari, ma sarebbero arrivati alla fine a stazioni molto lontane tra di loro.

La firma cangiante ha detto...

Di Bunker ho letto altro (Animal factory, Little boy blue, Come una bestia feroce) e mi è piaciuto tutto, ora è un po' che non lo frequento, Stark però è in libreria (la mia intendo, a casa) che aspetta da un bel po'... magari una delle prossime letture.

sartoris ha detto...

@Firma anche per me è andata così, ho letto prima tutto il resto e poi "Stark" con molta calma... una buona lettura, nel pieno spirito dell'autore (però ammetto che la fissa mi era un po' passata e me lo sono goduto meno:-) (però è un ottimo romanzo-criminale, intendiamoci!)

LUIGI BICCO ha detto...

Bunker ha imparato a scrivere in galera, si, ma soprattutto è interessante che appunto fosse stato un criminale e che scrivesse di quello che conosceva meglio, insomma :)

Stark mi manca. E visto che nel catalogo Einaudi è uno dei libri meno costosi (10 euro!), potrei anche farci un pensierino :)

sartoris ha detto...

@Gigi bicco: sì una lettura se la merita tutta, il buon Bunker :-)