Il titolare del blog è anche quest'anno nella giuria del Premio Kihlgren Città di Milano (tra l'altro, assieme a personaggini del calibro di Ermanno Olmi, Vincenzo Consolo, Moni Ovadia e Roberto Saviano... ok, ok, basta fare la ruota del pavone!). Il premio verrà assegnato presso il museo Diocesano di Milano il 5 di Giugno, la serata sarà come di consueto presentata da Lella Costa. La rosa dei finalisti è (come capita ormai sempre più spesso) tutta al femminile:
• In Il caffè delle donne Widad Tamimi ci racconta una storia a cavallo tra Occidente e mondo islamico, guardando il futuro sul fondo di una tazzina o scegliendolo come si sceglie un aroma.
• Il negativo dell'amore, il libro di Maria Paola Colombo, racconta invece con sensibilità e delicatezza due realtà, due esistenze parallele che nulla sembrano avere in comune: quelle di due bambini, un maschio e una femmina, cresciuti in posti diversi, in famiglie diverse, con problematiche diverse, i cui destini si uniranno in un paesino della Puglia.
• Infine nel libro Il rumore dei tuoi passi Valentina D'Urbano racconta una storia di degrado adolescenziale in un'ambientazione periferica, scritta con uno stile essenziale e di forte impatto drammatico.
4 commenti:
Grazie per queste segnalazioni! Mi attrae soprattutto "Il rumore dei tuoi passi", ma a te l'ardua sentenza! Che bello dare voce alla parola di tre scrittrici: la discriminazione si manifesta anche nei premi letterari, ahimè!
Ma dimmi, com'è fare il giurato?
Ciao Omar e complimenti!
p.s. ma come si svolge la scelta del vincitore? Ti recherai a Milano?
@Anto carissima, in realtà è una cosa molto semplice, la direzione del Premio mi spedisce una copia dei libri e io invio loro una scheda di valutazione. A Milano, al teatro della Barona dove si teneva il Premio sino a qualche tempo fa, ci sono andato solo nel 2008, quando mi è toccato in sorte di essere io il premiato ;-)
(poi, ovviamente, a Milano ci vado di tanto in tanto per altre faccende, in fondo la mia casa editrice ha sede laggiù) grazie di tutto!!!!!
solo un'aggiunta: in realtà in Italia i libri sono cosa di donne, ormai, siete infatti voi a leggere di più e conseguentemente anche a scrivere di più: non è infatti la prima volta che il Premio Città di Milano è conteso da esponenti del gentil-sesso ;-)
non ci ricasco quest'anno...so che non salirai ;)
Nel caso fammi un fischio.
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