martedì 22 gennaio 2013

gli ultimi terroni...

«Una testa.
Per quanto ne so io, la faccenda della testa era il finale che c’eravamo scelti fin dall’inizio.
Accaddero molti fatti, prima. Eravamo tre animali braccati, ma eravamo anche tre predatori di quelli buoni e adesso, guardateci. Guardateci adesso! Mezzi nudi, al freddo, in questa maledetta spiaggia. Mako con la testa mozzata, il dentuso con la sua ancora attaccata al collo, nascosta tra le gambe, le mani nei capelli, io immobile con qualcosa che mi formicola lungo la spina dorsale.
Ma devo per forza tornare indietro, altrimenti quella testa resta lì, senza senso, e invece c’è da dire, eccome se c’è da dire...
Un lampeggiante scuote l’alba e un altro gli va dietro. Arrivano due auto della polizia e dietro un’ambulanza, ma Mako mica ce la fa. La testa non gliela riattaccheranno di sicuro e allora sarebbe meglio chiamare il becchino e prepararsi in battuta a un’orazione funebre di grande effetto piuttosto che invocare i camici bianchi coi loro inutili marchingegni.»

Per sempre carnivori
Cosimo Argentina (Ed. Minimum Fax)

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