lunedì 9 marzo 2015

omicidio e follia per Koontz...

«Il sole infuocato appare in equilibrio sui crinali più alti delle montagne e, nella luce calante, le colline pedemontane appaiono in fiamme. Una fresca brezza percorre l’erba alta e inaridita che, simile a onde di fuoco dorato, sembra riversarsi lungo i pendii, verso l’ombrosa e fertile valle. Fermo in mezzo all’erba che gli arriva alle ginocchia, l’uomo osserva i vigneti sottostanti, le mani sprofondate nelle tasche del giubbotto di cotone. Le viti sono state potate durante l’inverno. La nuova stagione è appena iniziata. La senape selvaggia dai vivaci colori, che durante i mesi più freddi cresce rigogliosa tra un filare e l’altro, è stata tagliata e le stoppie sono interrate. La terra è scura e fertile. I vigneti circondano un capannone agricolo, alcune dipendenze e un villino per il custode. A parte il capannone, l’edificio più vasto è la casa padronale in stile vittoriano, con gli abbaini, le decorazioni in legno sotto le grondaie e i timpani sopra la scalinata che conduce alla veranda anteriore. Paul e Sarah Templeton abitano nella casa durante tutto l’anno, mentre di tanto in tanto la figlia Laura viene a trovarli da San Francisco, dove frequenta l’università. I suoi l’aspettano per questo fine settimana. L’uomo contempla con sguardo sognante l’immagine del volto di Laura che gli appare nella mente, preciso come in una fotografia. I lineamenti perfetti della ragazza fanno stranamente nascere in lui pensieri di succosi e dolci grappoli di pinot noir e alicante dalla trasparente buccia color porpora. Immagina che quegli acini gli si spacchino tra i denti e riesce perfino ad assaporarli. Mentre sprofonda lentamente dietro le montagne, il sole lancia raggi di luce dai colori così caldi e intensi che, nei punti in cui viene toccata, la terra scura appare umida e tinta per sempre. Anche l’erba si fa rossa, non più come in un incendio senza fuoco, ma piuttosto come una marea color fiamma che arriva fino alle ginocchia dell’uomo e che avanza, circondandolo. Lui volta le spalle alla casa e ai vigneti. Assaporando il gusto sempre più intenso degli acini, si avvia verso occidente, verso l’ombra proiettata dagli alti crinali boscosi. Percepisce l’odore dei piccoli animali che vivono in mezzo ai prati e che si nascondono rannicchiandosi nelle tane. Ode il fruscio delle piume che tagliano il vento mentre il falco volteggia alto nel cielo, e sente il freddo luccichio delle stelle non ancora visibili.»

Intensity - Dean Koontz (ed. Sperling&Kupfer)

7 commenti:

La firma cangiante ha detto...

Tempo fa, ma tanto tanto tempo fa, qualcuno mi presentò Koontz come il degno erede del Re del brivido. Io allora all'attivo avevo solo Mostri di suo, lo avevo letto da piccolo e mi fece cagare addosso in diversi passaggi. Lo lessi due volte. Poi arrivò dell'altro compreso questo Intensity, cose come Incubi, In un incubo di follia, Fuoco freddo, Il fiume nero dell'anima. Tranne qualche buon ricordo legato a quest'ultimo libro e la scoperta dell'esistenza dei fulmini globulari, dell'opera di Koontz poco mi è rimasto dentro. Non ho ancora capito se è un autore valido, se è davvero l'erede del Re, se Elvis è ancora vivo e se nell'area 51 ci sono gli alieni.

sartoris ha detto...

@Firma, mettiamola così: sicuramente giocano campionati diversi... se il "Re" ha dimostrato con gli anni di avere qualche freccia diversa nel suo arco dal semplice intrattenimento, Koontz va premiato per la multiforme versatilità (e infatti vende credo persino più di King). Comunque sono due signori storytellers, e su questo non ci piove!!! (ah, Elvis vive, gestisce la pizzeria sotto casa mia:-)

La firma cangiante ha detto...

Se le mangia tutte lui, le pizze dico.

Di quell'altro tu hai letto qualcosa che ti ha colpito in particolare? Così, sai, giusto per allungare ancora un po' la lista chilometrica.

sartoris ha detto...

Dici di King? Ah be', io ho letto quasi tutto di lui. IL GIOCO DI GERALD e MISERY sono tra le cose che preferisco, ma davvero la scelta è ardua: come non leggere STAND BY ME, LA META' OSCURA, SHINING o CARRIE? insomma davvero si va a colpo sicuro :-)

La firma cangiante ha detto...

No, dicevo di Koontz :(

sartoris ha detto...

ah scusa, non avevo capito :-) Anche per Koontz la scelta è cospicua, perché pure di questo scrittore si può pescare con nonchalance nella sua intera produzione (alcune cose, ovviamente, sono meno efficaci) io comunque ricordo con piacere oltre a INTENSITY, MORSA DI GHIACCIO e IL VOLTO DELLA PAURA, INCUBI, e poi il seguito di MOSTRi, L'UOMO CHE AMAVA LE TENEBRE e infine uno del quale non mi ricordo il titolo ma era incentrato su un ispettore dei sinistri automobilistici - vabe', te lo saprò dire prima o poi...

La firma cangiante ha detto...

Thanks!