venerdì 1 maggio 2015

nella mente del serial killer...

L’occhio col quale James Ellroy contempla l'umanità è un occhio tragico e spietato, e la sua è sempre una visione scevra da qualsiasi senso di consolazione; ogni sua opera è un doloroso pugno nello stomaco e non fa certo eccezione questo stupendo, angosciante l'Angelo del silenzio, un romanzo che parte come una sorta di bildungsroman alla Giovane Holden (in acido) per poi sdipanarsi in numerosi rivoli attraverso la guida della macabra, psicotica mente di Plunkett, il protagonista: un serial-killer in grado di prendersi gioco anche di Charles Manson.
Nella perversa spirale in cui costui è imbrigliato esiste infatti un unico piacere: intrufolarsi nelle case - e nelle vite - delle persone armato di implacabili intenti omicidi. I media cominciano sin da subito a definirlo col nomignolo di «boia del sesso» perchè massacra le coppie mentre si amano, mutilandone poi orrendamente i corpi. Predatore senza scrupoli, perlustra l'America secondo rotte casuali (il titolo originale, meno evocativo ma più chiaro, è infatti Killer on the road), aiutato da un insospettabile complice, e la scia di dolore che semina al suo passaggio marchia il territorio proprio come fosse una belva (indicativa in tal senso la sua prima missione, in cui affronta e taglia la gola a un gigantesco cane da guardia, nel buio più completo, in una scena magnificamente descritta). Alle sue calcagna finisce per metterglisi un ispettore di nome Dusenberry, il quale, in ossequio al canone thriller/noir, è ossessionato dalla cattura del killer e lo tallona sino ad arrivargli pericolosamente vicino. Un inquietante viaggio (senza ritorno), firmato da uno dei più rappresentativi scrittori americani degli ultimi decenni, nella mente sconvolta di un pazzo. Indispensabile.

L'angelo del silenzio - James Ellroy (Ed. Mondadori)

11 commenti:

La firma cangiante ha detto...

Gran bel libro che uscì tra la trilogia di Lloyd Hopkins e l'inizio dell'L.A. Quartet, mica cazzi.

Un ottimo thriller/noir, di transizione ma di grandissima classe.

Ellroy una spanna sopra tutti.

sartoris ha detto...

@firma: Sì è decisamente un grande nel suo genere... ti consiglio la sua autobiografia "nei miei luoghi oscuri", davvero un concentrato di dolore cupo e raffiche di genio :-)

Anonimo ha detto...

Ho beccato "Perfidia", Einaudi 2015, di quasi 900 pagine ma non so se ce la farò a leggerlo.
Fabio

sartoris ha detto...

Fabio effettivamente l'ultimo Ellroy si è fatto prolisso. Manca anche a me Perfidia, comunque, e per il momento non lo leggerò (sto lavorando a un nuovo romanzo è quando lo faccio leggo solo libri attinenti alla materia di cui scrivo o giù di lì:-)

Anonimo ha detto...

Qualche pagina l'ho letta durante "Titoli di coda" di Markaris (fotografia della Grecia attuale) e "Io sono tornato" di Brian Freeman, ancora sotto torchio. Facendo così, e continuando così lo digerirò meglio. Che poi è sempre una bella digestione. Naturalmente aspetto il tuo libro.
Fabio

sartoris ha detto...

@Fabio col libro nuovo procedo a tamburo battente, anche se presto, molto presto, mi toccherà come sai tornare sotto i ferri e quindi sarò gioco forza costretto a interrompere - speriamo per non molti giorni - la concentrazione!!! sperem :-))

LUIGI BICCO ha detto...

Visto che dici di leggere solo cose attinenti nel periodo di "scrittura", ti chiederei (curioso) cosa stai leggendo in questi giorni. Ma non lo farò. Immagino che certe cose facciano parte dei segreti di uno scrittore :)

P.S.: Vedrai che la pausa forzata ti servirà a riflettere in modo distaccato su quello che stai scrivendo. Un modo squisitamente gentile, insomma, per dire che per qualche giorno sarai costretto tuo malgrado ad annoiarti parecchio. Ma va bene così ;)

sartoris ha detto...

@Luigi, sì non ti dirò che sto leggendo ma basta vedere i miei libri precedenti per capire l'alveo da cui pesco (non solo talvolta mi capita di rileggere quei due o tre volumi che ritengo miliari per la mia formazione, ma da un po' di tempo - da quando diciamo ho ammucchiato qualche tomo personale alle spalle - mi capita addirittura di rileggere me stesso per cercare di "connettermi" con la mia stessa voce:-))))

La firma cangiante ha detto...

Ovviamente I miei luoghi oscuri l'ho già letto :)

Di Ellroy mi mancano solo gli ultimi tre: Caccia alle donne, Ricatto e Perfidia.

sartoris ha detto...

@Firma lo immaginavo, ci mancherebbe :-)))

Anonimo ha detto...

"Perfidia" va come un treno. Solo che il percorso è infinito.
Fabio