lunedì 12 aprile 2010

Il Male di Taranto...

Classe 1963, Cosimo Argentina vinse nel 1999 con il romanzo Il cadetto (Marsilio) il Premio Kihlgren Città di Milano. Nel 2002 lo stesso editore diede alle stampe Bar Blu Seves e nel 2004 il suo fortunato Cuore di cuoio passò a Sironi, casa editrice padovana all'epoca diretta da Giulio Mozzi. A seguire ha pubblicato nel 2005 Viaggiatori a sangue caldo (Avagliano), e nel 2006 Brianza vigila Bolivia spera (NoReply) e Nud'e cruda. Taranto mon amour (Effigie).
Con Maschio Adulto Solitario, uscito un paio di anni fa per i tipi della storica casa editrice levantina Manni, l'autore pugliese trapiantato in Brianza ci regala una storia davvero dura, capace di toccare i nervi scoperti delle cose, snidando ciò che di più abbietto si cela dietro i destini degli uomini. Dietro un uomo in particolare: Dànilo Colombia (proprio letto così, come Dànilo Mainardi, etologo famoso per le sue decennali comparsate televisive a Quark), personaggio comune che quasi controvoglia diventa mostruoso, sovrapponendo la propria sorte a quella della sua stessa città: una Taranto amata/odiata (anche dall’autore) città della diossina, della malapolitica e dell’eroina, Taranto città agonizzante e al tempo stesso sublime richiamo dei sensi. Argentina ci snocciola il male, una forma particolare di male - con la “m” minuscola - attraverso il fetido dimenarsi dei suoi piccoli personaggi, colti in un lento (ma inesorabile) declino verso gli inferi che sembra risucchiare chiunque, senza alcuna pietà né discrimine. Ma soprattutto ce lo fa sentire nell’odore del mare che a tradimento t'inonda sbattendoti in faccia che la vita potrebbe essere come l'oceano: poetica, sconfinata e carica di significati, e al tempo stesso risucchiarti in un nero e incomprensibile delirio.

Maschio Adulto Solitario - Cosimo Argentina (Ed.Manni)

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