Può capitare in rete d'imbattersi in opere spiazzanti e meravigliose come queste qui di fianco e scoprire, con somma goduria patriottica, che esse non appartengono ad un Dave Mc Kean (giustamente osannato) né a qualche suo dotato connazionale ma, dio sia lodato, ad un artista nostrano: si chiama Stefano Bonazzi e nasce nel 1983 a Ferrara, la città in cui attualmente vive e lavora. Appassionato d'arte moderna, grafica digitale, video-arte e design architettonico, la sua formazione autodidatta parte dal disegno a carboncino per approdare infine alla fotografia e all’elaborazione digitale. «Ogni mio lavoro è intriso della prospettiva con la quale affronto la vita: una visione disillusa e cinica che mi porta a concentrarmi sugli aspetti negativi delle cose. Questo mio modo di osservare la realtà non vuole però essere un disincanto fine a sé stesso, ma piuttosto un punto di vista alternativo al buonismo diffuso e alla falsità di fondo costitutivi della nostra società. Il mio percorso creativo si snoda attraverso la rappresentazione di stati d’animo tormentati, ma mai definitivi». Qui il suo official site.
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