martedì 17 febbraio 2015

this land...

pic by Para Pallo.

6 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Lino Carta era un bimbo goffo e rotondetto perennemente perso nel linoverso. Parapallo era il classico bullo con il ceffo da riassunto x le elementari di quei tizi che Nero o Gemma stecchivano mentre addentavano la prima forchettata dell'ennesimo spaghetti-western.
Parapallo aveva già sottoposto alla prova Dimmelo/Dammelo tutti gli altri prigionieri del doposcuola. Toccava a Carta.
- Tu, sentimi un po'! Dimmelo e Dammelo vanno in guerra : chi rimane ? -
Lino alzò lo sguardo sul Parapallo e Parapallo ci vide l'eterna domanda negli occhi delle vittime che si chiedono come un fratello possa fare questo ad un altro fratello. Per la prima volta il bullo vide la periferia in cui era destinato a erodersi, una cellulina alla volta, come il suo vecchio che ancora oggi strizzava l'occhio alla cassiera se con la freccetta non centrava la Gazza sul tavolino del bar. Vide un sanitario corroso abbandonato e quello che avrebbe potuto essere un teatro. O uno stadio. Lino non aveva un cappotto e Parapallo pensava che Gogol fosse un nemico di Mazinga, ma una storia è una storia è una storia, come direbbe la signora Stein.
Il bullo se ne andò il giorno dopo. Lavorò tutto il giorno x pagarsi gli studi. Divenne un promettente attore drammatico.
La sera della prima di Aspettando Godot - l'idea del regista era di farne una versione combo di Mad Max e la panchina di Gumb con desperadoes mutanti che mangiano l'Ultimo Cioccolatino Radioattivo - Paul Para entrò in scena e vide immediatamente un sanitario abbandonato in mezzo al nulla. Nel teatro. Non si era mosso eppure era andato altrove. Adoro il lieto fine.

sartoris ha detto...

Mi aspettavo la consueta chiusa: "so goes life" :-)

CREPASCOLO ha detto...

E' una eco del motto di John "Hannibal" Smith. Sto x partecipare alla parata carnascialesca della Scuola Materna Winston Smith di cui Crepascolino è discente diligente. I genitori devono essere in costume come i figli. Il tema è - lo avrai ormai immaginato - il serial A-Team. Ho passato parecchie ore dopo il crepuscolo a spiegare al mio erede come far detonare le miccette sotto il tank delle tartaninja o la sua replca- costata un botto - della Aston Martin DB 5 che guida con perizia nel parco mentre cerca il tasto che ietterà la sua Peppa Pig di pezza. Devo ammettere che nelle riprese che ho fatto con lo i-phone le vetture si alzano in volo esattamente come nel telefilm.
Io avrei voluto calarmi nei panni di Murdock il Pazzo, ma Crepascola mi ha tinto con il lucido da scarpe e mi ha ricoperto di imbarazzante bigiotteria ed ora sembro lo zio Fenster che sostiene un provino x ballerino di fila nel video Bad di Jacko. Murdock è impersonato dalla signorina Mona Polis, l'insegnante di musica atonale come via alla carriera x antifurto senziente e con codice fiscale ( " un lavoro è un lavoro è un lavoro" mi ha detto Mona mesi fa ) che ammetto è davvero picchiatella come e + di Dirk Benedict.
Crepascolino sarà Sberla, of course, anche se non ha mai rimediato + di uno scapaccione e solo perchè riprodurre la stele di Rosetta sulla fiancata della Toyota di famiglia è cosa da meditare.
Crepascola intepreta un personaggio di sua creazione - non dovrei dirlo, ma ha un bislacco immaginario che divide con il mondo ignaro - che si chiama Lupo J. Cannell, un licantropo a Cinelandia ( " non ho proprio voglia di sottopormi alla tortura della ceretta e desidero riciclare il completo da Betty- Boop- visita- un- set- di- Fassbinder che mi hai regalato un anno fa " ). Spero che quest'anno non sia stata Mona ad occuparsi del rinfresco. Lo scorso carnevale i suoi biscotti glassati mi hanno portato in mondi lontanissimi. Ero solo un codice verde e così ho diviso una panchetta con un tizio convinto che Cartoline dall'Inferno fosse la pro loco di Jack the Ripper. So goes life.

sartoris ha detto...

Crepa, io abito in centro (nella città in cui vivo non è poi molto distante dalla periferia, intendiamoci) e da stamane ci sta un rumorosissimo sound-system a cura dell'amministrazione che accoglie i ragazzi in maschera in sfilata... temo che peggiorerà sempre più con l'approssimarsi della sera - del "crepuscolo", appunto - ma ciò che più odio è che continuano a inzaccherarmi il portoncino con la schiuma da scherzi (presto uscirò a lamentarmi al vento come un Abe Simpson qualsiasi:-)

Anonimo ha detto...

La foto mi ricorda le mie "Letture al gabinetto". In effetti siamo tutti lì.
Fabio

sartoris ha detto...

@fabio: non c'è dubbio!