Che i «bad boys» prolifichino a Hollywood è da quasi un secolo un fatto acclarato.
A partire grossomodo dalle marachelle alcoliche di un Douglas Fairbanks, passando per le deviazioni sessuali di «Fat» Roscoe Arbukle per poi proseguire lungo l'intero arco della Babilonia delle star, si potrebbe senza difficoltà declinare in multiformi variazioni quello che è un vero e proprio topos dello scintillante mondo del cinema: quello, cioè, dell'«attore maledetto». Ma qualora in questa infinita carrellata provassimo a soffermarci su Sean Penn, pregevolissimo outsider della attuale macchina filmica americana, ci accorgeremmo che la sua figura imprime in realtà una notevole svolta alla categoria, essendo egli colui che più d'ogni altro rappresenta - con il suo impegno sociale, le sue intense prove registiche, il suo perenne remare dall'interno contro i diktat di major e politica - un modello nuovo (e oggettivamente costruttivo) di anti-divo. Al pari della sua fama, la sua biografia ufficiale Sean Penn, un cattivo ragazzo si presenta quindi come un gineceo non protocollare di voci talvolta addirittura discordanti. Il critico cinematografico Richard T. Kelly trascrive una lunga serie di interviste dalla viva voce dei protagonisti della vita del cineasta, aiutandoci a ripercorrere la vita di Sean per farci scoprire che è ebreo, italiano e irlandese d’origini: dall’infanzia coccolata in una casa di artisti all’adolescenza sulle onde di Malibù, gli esordi dell'attore vengono narrati col piglio giusto, senza insomma sfociare nello sterile gossip o, peggio, nel voyeurismo d'accatto che talvolta affligge libri della medesima genia. Il fuoco passa poi con naturalezza sulle sue amicizie: da vere e proprie leggende (Bono, Jack Nicholson, Marlon Brando, Hanry Dean Stanton, Dennis Hopper, per citarne solo alcuni) a gente comune tipo lo “sbirro” Dennis Fanning, o il galeotto Adrew Daulton Lee, a figure che giocoforza hanno cambiato la vita del nostro, come l’ex-moglie Madonna e l’amico/padre putativo Charles “Hank” Bukowski, a riprova che Sean ha amato circondarsi di gente intensa al di là del rango sociale.
Il volume percorre passo passo, attraverso la viva voce del protagonista, i momenti salienti di una vita memorabile, dai primi lavori al cinema (chi si ricorda di «Spicoli», il surfista pazzo di Fuori di Testa?) e a teatro, all’incredibile popolarità del matrimonio con Madonna nel momento in cui la cantante stava diventando divina. E poi l’eterno match con la stampa, coi produttori, coi registi, finanche con le istituzioni, perché la coerenza è per quest'uomo un punto d'onore irrinunciabile, anche a costo di sprecare occasioni uniche. E ancora i momenti di spleen, i giorni in cui flirtava con l’alcol e le droghe, sul ciglio di un pericoloso rendez vous. Fino all’amore tumultuoso con Robin Wright, la donna che probabilmente è riuscita a contenere l'inquietudine dell'artista aiutandolo a veicolarla nella maniera più giusta (a patto che ne esista una!) ma con la quale, dopo decenni di tira e molla, ha infine divorziato.
Un libro non solo per addetti ai lavori, ma anche per chi ama più in generale l’arte della recitazione: nelle parole di Sean Penn (ma anche di altri suoi illustri colleghi come Mickey Rourke - a cui ha recentemente «soffiato» l'Oscar e col quale da sempre vive un conflitto di amore/odio totale, Susan Sarandon, Kevin Spacey, Jack Nicholson) la lucida riflessione sul suo mestiere, sulla vera essenza di chi entra nel corpo e nell’anima di qualcun altro, ma anche sui semplici trucchi che hanno portato Penn a essere riconosciuto come uno dei più bravi interpreti della sua generazione. Ed ancora l’approccio anarchico e personale alla regia, con una sensibilità scevra di pregiudizi che potrebbe insegnare parecchio a chi ha velleità nel settore. Un volume insomma denso di spunti di riflessione, davvero affascinante.
Richard Kelly
Sean Penn un cattivo ragazzo (Ed. Sperling & Kupfer)
2 commenti:
Era il giorno di Thor della settimana scorsa ed era iniziato con il sottoscritto che setacciava gli anfratti della tana di Crepascolino alla ricerca del micromartello del suo dio del tuono a scartamento ridotto. Trenta minuti della mia vita a caccia di una T di plastica. 'Nuff said. Arrivo trafelato alla sede della Carlino's Way dove sono aiuto vice apprendista catalizzatore di entusiasmo post intervento: la CsW è un franchisee di chirurghi plastici specializzati nel trasformare Ron Mosses e Lare Carfagne nel rottame del naufragio di Edward G. Robinson. I bargigli e doppi menti da guinness sono le mascelle salienti e gli zigomi alti del
21mo: in un mondo in cui il botulino è alla portata persino di bamboccioni ed inattivi assortiti, la Coolness è il tessuto plissettato. Naturalmente, il paziente si risveglia nella sua camera in un momento in cui necessita di incoraggiamento ed è qui che entro in gioco io con il ruolo vagemente danielpennico, ma sto divagando, cosa che mi capita raramente.
Pausa pranzo: lascio Mickey Rourke davanti al catalogo - deve interpretare uno dei cavalieri di Wundagore, credo una combo di Lancillotto e di un Labrador, nel prossimo Thor Three e raggiungo la libreria + vicina. Al banco delle info una signorina consulta, rapida, il suo terminale e spiega ai clienti dove trovare il tal libro, se è un reminder o se è disponibile solo nell'usato. Il mio occhio clinico nota qualcosa di blandamente stonato: bene la postura come di passerotto che non sa se spiccare il volo, bene la linea sottile del labbro di chi si sta per fare il nodo alla cravatta o deve centrare la chiappa del nonno x la quotidiana intramuscolare, bene lo eye liner impreciso di chi si trucca pensando ad altro, ma il pomo d'Adamo che pulsa quando un teenager chiede se I Demoni di Dostoevskij è splatter è incongruo. "La " guardo meglio e riconosco l'ex signor Ciccone, pettinanto come ne Il Gioco del Falco, ma senza baffetto. Avevi letto da qualche parte che studiava la parte in un film , vivendo x qualche tempo realmente nel ruolo.
Mi avvicino e dico buongiorno.
Sean accenna un sorriso e mi chiede se può essermi utile. Chiedo se ha una copia di Aspettati l'Inferno, cito autore ed editore. Tamburella sulla tastiera e poi guarda e commenta, gelido, che non è ancora arrivato, ma " è uscito solo ieri ". Mi allontano mogio mogio mentre entra Rourke che sento chiedere una bio di Lassie.
@Crepa, buon inizio settimana eh? :-))
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