Joseph P. DiMaggio, per gli amici Joe, aveva la stessa espressione del quadrupede sulla cover di Topolino ed il cavallo Piedicolci, ma negli States era + popolare di Mickey Mouse e non tanto tonto quanto potrebbe far pensare quel suo sorriso sgangherato. La sua amata Norma lo aveva lasciato per uno scrittore dal profilo classico e dal ghigno consapevole che probabilmente non sarebbe stato in grado di colpire con una mazza nemmeno uno di quei palloni da spiaggia dei film di Esther Williams. Pfui. Joe aveva tempo, soldi e tigna. Si rivolse al suo buon amico,il senatore JFK, che gli promise di affiancargli un ghost writer che lo aiutasse a scrivere il Grande Romanzo Americano. Il consigliori di Kennedy si faceva chiamare Kurt Vonnegut e non era di Indianapolis, come sosteneva , e nemmeno di origine crucca, come si credeva, ma arrivato da un posto lassù dopo la seconda stella a dx. Kurt era un cronoviaggiatore alieno che si iniettava un farmaco degno della Fata Smemorina di Cinderella x sopportare lo shock di sapere come le cose sarebbero andate a finire ( nei fifties aveva già ascoltato i songs di Povia e letto le poesie di Bondi, brr ). Era tanto sballato, ormai , da non ricordare cosa era già accaduto e cosa no. Scrisse un romanzetto sci- fi in cui l'acrobata Philippe Petit era un cronoviaggiatore smemorato che non ricordava di essere sulla black list di un cronodittatore alieno che decide di sbarazzarsi del trapezista traslando la sua passeggiata sul filo tra le Torri Gemelle dal 7/8/74 al 11/9/01. Joe non capì tutto quello che sarebbe stato attribuito alla sua persona, ma firmò il manoscritto che fu letto da alcuni M.I.B. della Casa Bianca che lo reputarono pericoloso per alcune non meglio precisate operazioni future e ne cassarono la pubblicaz. Joe reclamò presso JFK che a sua volta protestò con i suoi collaboratori. Risultato: in pochi anni si incamminarono per la seconda stella a dx, diciamo così, Norma Jean e Kennedy. Joe non poteva partire, diciamo così, perchè sarebbe stato come privare gli americani di Topolino e così fu imbottito di polverina smemorina. Dimenticò persino come si gioca a baseball e non prese una palla " telegrafata " da Art Miller al Festival delle Cosplayers della Monroe. Peccato.
Improvviso: la sfida, diciamo così, è prendere dal cesto del post in cui infilo il commento parole e concetti che decontestualizzo e frullo insieme ( qui ho barato pescando dal post precedente in cui si parla di 9/11).
4 commenti:
Joseph P. DiMaggio, per gli amici Joe, aveva la stessa espressione del quadrupede sulla cover di Topolino ed il cavallo Piedicolci, ma negli States era + popolare di Mickey Mouse e non tanto tonto quanto potrebbe far pensare quel suo sorriso sgangherato. La sua amata Norma lo aveva lasciato per uno scrittore dal profilo classico e dal ghigno consapevole che probabilmente non sarebbe stato in grado di colpire con una mazza nemmeno uno di quei palloni da spiaggia dei film di Esther Williams. Pfui. Joe aveva tempo, soldi e tigna. Si rivolse al suo buon amico,il senatore JFK, che gli promise di affiancargli un ghost writer che lo aiutasse a scrivere il Grande Romanzo Americano. Il consigliori di Kennedy si faceva chiamare Kurt Vonnegut e non era di Indianapolis, come sosteneva , e nemmeno di origine crucca, come si credeva, ma arrivato da un posto lassù dopo la seconda stella a dx. Kurt era un cronoviaggiatore alieno che si iniettava un farmaco degno della Fata Smemorina di Cinderella x sopportare lo shock di sapere come le cose sarebbero andate a finire ( nei fifties aveva già ascoltato i songs di Povia e letto le poesie di Bondi, brr ). Era tanto sballato, ormai , da non ricordare cosa era già accaduto e cosa no. Scrisse un romanzetto sci- fi in cui l'acrobata Philippe Petit era un cronoviaggiatore smemorato che non ricordava di essere sulla black list di un cronodittatore alieno che decide di sbarazzarsi del trapezista traslando la sua passeggiata sul filo tra le Torri Gemelle dal 7/8/74 al 11/9/01. Joe non capì tutto quello che sarebbe stato attribuito alla sua persona, ma firmò il manoscritto che fu letto da alcuni M.I.B. della Casa Bianca che lo reputarono pericoloso per alcune
non meglio precisate operazioni future e ne cassarono la pubblicaz. Joe reclamò presso JFK che a sua volta protestò con i suoi collaboratori. Risultato: in pochi anni si incamminarono per la seconda stella a dx, diciamo così, Norma Jean e Kennedy. Joe non poteva partire, diciamo così, perchè sarebbe stato come privare gli americani di Topolino e così fu imbottito di polverina smemorina. Dimenticò persino come si gioca a baseball e non prese una palla
" telegrafata " da Art Miller al Festival delle Cosplayers della Monroe. Peccato.
@Crepa: la mia domanda a questo punto è: improvvisi? O prima scrivi un canovaccio su Word? :-)
Improvviso: la sfida, diciamo così, è prendere dal cesto del post in cui infilo il commento parole e concetti che decontestualizzo e frullo insieme ( qui ho barato pescando dal post precedente in cui si parla di 9/11).
Peccato! :)
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