martedì 26 luglio 2011

parole e fotogrammi per un agosto come si deve...

Qualche chicca per impreziosire i pomeriggi del periodo più caldo d'estate: anzitutto un invito a recuperare il robusto Nell'occhio del ciclone (2009), da noi uscito direttamente in dvd e firmato da un vero mito della Settima Arte: Bertrand Tavernier. Appassionato da sempre del south a stelle e strisce, il grande cineasta di Lione ha girato un film che potrebbe essere considerato il prosieguo del suo indimenticato Mississippi Blues, documentario del 1984 in cui dispiegava il racconto di quelle terre dense di vita attraverso localacci traboccanti di blues. Qui porta su celluloide uno dei noir più appiccicaticci del grande James Lee Burke, In the Electric Mist, immergendosi nelle paludi della Lousiana per regalarci un solido giallo all'americana filtrato però da uno sguardo europeo: stile classicheggiante, vigoroso, talvolta zavorrato da un certo tedio soffuso ma certo affascinante, con una prospettiva su prati umidi e acquitrini che evita accuratamente ogni oleografia preferendo piuttosto farli assurgere a essenza più vera d'una terra zeppa di promesse eppure imbrigliata dal proprio passato, un luogo il cui presente si trova a soccombere, dopo la distruzione devastante di Katrina, sotto l'egida di nuovi e vecchi avvoltoi della finanza e della speculazione. Solita rocciosa garanzia l'interpretazione di Tommy Lee Jones, anche se per il titolare del blog l'ex poliziotto cajun Dave Robichaux ha innegabilmente la faccia invecchiata di Alec Baldwin.

Poi Super (2010), sciroccata pellicola dell'indipendente James Gunn, ovvero tutto ciò che Kick-Ass avrebbe potuto essere. Grottesco ed eccessivo a partire dal protagonista Frank (Rainn Wilson) che da uomo medio(cre) sceglie di diventare un supereroe con tanto di calzamaglia e mascherina. Latore di una quotidianità anonima in cui gli unici momenti di lucore d'una vita altrimenti avvolta dalla cupezza sono il matrimonio con la splendida moglie ex-tossicodipendente (Liv Tyler) e quando aiuta un poliziotto a catturare un malvivente, sceglierà la via del superomismo nel momento in cui la consorte s'invaghisce di uno spacciatore (un superlativo Kevin Bacon) finendo per scappare con lui. Intransigente e pasticcione nelle sue ridicole missioni contro il crimine, sarà affiancato da una «assistente» giovane e fuori di testa (Ellen Page) nel tentativo (in parte riuscito) di riprendersi la moglie. Il film è iperbolico, struggente e incasinato, sicuramente originale nonostante le variazioni sul tema ormai si sprechino.

Fresco di stampa per la padovana ALET il romanzo Venga il tuo regno, dello scrittore-vate William Vollmann: 1606. Un gruppo di commercianti francesi sbarca nella baia di Port-Royal (Canada orientale) attirato dalle dicerie dei primi esploratori: si favoleggia di diamanti che fioriscono sulle rive dei fiumi, di montagne tutte d'oro che si specchiano abbaglianti nel tramonto della baia. Ma dalle prime ricerche, gli unici tesori della nuova terra sembrano essere i castori dalla folta pelliccia e le indigene belle e licenziose. Cupidigia, zelo religioso, lussuria, spirito d’avventura: tutto spinge i francesi ad addentrarsi sempre di più in questa terra misteriosa. Ma saranno soprattutto i Gesuiti, le Vesti Nere, ad inoltrarsi nelle foreste del Canada come corvi affamati di anime da convertire alla vera fede, tessendo un pericoloso gioco di alleanze e scontri brutali con gli Uroni e gli Irochesi, e trovando inaspettati seguaci soprattutto tra le belle indigene. Dopo lo scontro tra Vichinghi e Selvaggi che ha entusiasmato i lettori della Camicia di ghiaccio - esaltato da Roberto Saviano in La bellezza e l’inferno - il secondo, emozionante capitolo della saga dei Sette sogni. Letteratura per palati fini...

Infine un libro fantastico e assolutamente imperdibile, ancora inedito in Italia ma che la portentosa casa editrice ISBN (nessun commento: da 'ste parti siamo faziosi, e lo ammettiamo candidamente!) porterà in libreria i primissimi di settembre. S'intitola Buon compleanno Malcom (Bed in originale) ed è uno sbalorditivo concentrato di dolore e Narrativa con la N maiuscola, un romanzo imperniato sulle vicende di un giovane ammirato e talentuoso che un bel giorno decide di combattere l'inerzia della vita inchiodandosi a letto e ingrassando sino a diventare una massa informe di quasi 600 chili. Un ritratto struggente, unico e magnificamente scritto di una contemporanea famiglia disfunzionale: lo ha scritto l'inglese David Whitehouse, e il ragazzo farà strada (anzi, ne ha già fatta: il libro esce contemporaneamente in nove fottutissimi paesi e diventerà un film)! Chi se lo lascia sfuggire paga pegno... (buone vacanze)

13 commenti:

Annalisa ha detto...

Sì, vabbè, adesso...
Io ho il borsellino che respira un attimo e qui mi si mette già un'ipoteca per settembre.
Argh! Maldito!

Ssa... Intanto vado a cercarmi il film, ché devo stirare un po'...

sartoris ha detto...

@Annalisa: carina quest'immagine di te che stiri sciroppandoti un paio di buoni film... è questa l'intellighenzia che vogliamo, altro che baroni accademici e critici colla puzza sotto al naso!!!! :-)

(ora giuro che il blog tace per un po')

Annalisa ha detto...

E' la prima volta che il mio stiraggio estivo prende una patente nobilitante :-)
Buone vacanze, dotto' :-)

Anonimo ha detto...

buon bagno a voi...
(ethel)

sartoris ha detto...

@ethel: bel nome, buona estate!

abo ha detto...

Uè, teppista!
Prima della sosta vacanziera, ti scrivo per un consiglio: se non lo hai letto, procurati "Il Cristo elettrico" di Lello Voce.
C'è un lavoro sulla lingua che credo potresti trovare parecchio interessante.
A presto...

sartoris ha detto...

@abo: grazie fratello, conosco Lello Voce e il grande lavoro sulla lingua che fa da anni, ma IL CRISTO ELETTRICO mi manca, me lo procuro...

buon sole :-)

abo ha detto...

Ah, ho appena scoperto che è scaricabarile direttamente in pdf da qui:
http://www.lellovoce.altervista.org/IMG/pdf/il_Cristo_elettrico.pdf

sartoris ha detto...

ma grazie, grande Abo (e grande Lello:-)

abo ha detto...

Ehm, "scaricabile"...
(correzione automatica attiva, o fattanza mia? mah)

sartoris ha detto...

@abo: lapsus freudiano, direi :-)))

Annalisa ha detto...

"In the electric mist" mi è piaciuto, e Tommy Lee Jones ormai ha perso una certa patina di antipatia che gli trovavo agli inizi inizi, e mi piace. Però diciamo che, soprattutto, in questa estate che si va facendo calda sul serio, ho notato abbastanza in certi momenti la zavorra del tedio soffuso :-)

sartoris ha detto...

@Annalisa: in effetti qua e la il ritmo arranca (è che Burke, privato della resa del suo stile sontuoso sulla pagina, perde parecchio!)