Difficilissimo catalogare l'opera di Michel Faber, scrittore dai natali olandesi, cresciuto in Australia ma residente in Scozia da abbastanza tempo per poter rientrare nell'agguerrita pattuglia di quel Rinascimento Letterario Scozzese che ha, nel decennio passato, fatto la gioia di numerosi paginoni culturali. Giunto alla ribalta con il romanzo Il petalo cremisi e il bianco, un torrenziale romanzo d'impronta vittoriana imperniato sulla figura di una prostituta che tenta di sfuggire alla propria condizione, Faber si è meritato prestigiosi consensi della critica per la meticolosità con cui ha saputo riprodurre i costumi e la forma mentis dell'epoca in cui la storia è ambientata, anche se - come per ogni libro popolare - non sono mancati i detrattori pronti a storcere il naso dinanzi ad un'operazione che a qualcuno è sembrata troppo studiata a tavolino.
Prima di questo best-seller internazionale l'autore aveva però esordito in patria con questo strano romanzo di genere, Sotto la pelle, un interessante lavoro uscito dalle nostre parti con anni di ritardo ma fatto passare dall'editore italiano come nuovo di pacca. La vicenda - scritta con una lingua suggestiva e mai scontata - comincia con Isserley, una ragazza piccola e occhialuta, segnata da traumatiche cicatrici nel corpo (ma ancor più profondamente nell’anima). Non è bella, ma ha due tette da sballo che non passano inosservate (ma nella trasposizione cinematografica testé passata sugli schermi del Festival di Venezia la impersona una sgnacchera come Scarlett Joansonn). Al volante della sua macchina tutte le mattine perlustra le fredde campagne della Scozia in cerca di autostoppisti. E lo fa seguendo un suo preciso metodo: cerca infatti esemplari sani, giovani, grossi, muscolosi. Spalle larghe e aitanti. All’inizio anche il lettore ci casca: al pari degli autostoppisti, permette al gioco di sguardi, alle battute, all’intesa erotica che cresce nell’abitacolo di prevalere sul buon senso. Poi lentamente le cose si fanno più complicate. E l'orrore si materializza squarciando la normalità.
Attraverso un canovaccio trito e ritrito, che attinge spudoratamente alla fantascienza degli anni sessanta, lo scrittore ci conduce per mano in una storia forse poco originale (e che ha lasciato di stucco i non pochi fan che si aspettavano un prequel del libro più famoso di Faber) ma sicuramente ben congegnata, che si avvia promettendo risvolti erotici per concludersi in maniera struggente e ipnotica, con una toccante morale sul potere, sul dolore e sulla pietà. Consigliato.
Sotto la pelle - Michel Faber (Ed. Einaudi)
6 commenti:
Direi che, dopo questo, sarà difficile sfuggire alla tentazione di acquistarlo. Grazie per la recensione, che dice tanto senza rivelare troppo.
Direi che, dopo questo, sarà difficile sfuggire alla tentazione di acquistarlo. Grazie per la recensione, che dice tanto senza rivelare troppo.
Scusa il doppione (accidenti agli smarthcosi)
Annalisa, l'ho trovato stilisticamente molto stimolante (almeno, i traduttori sono stati bravi a incuriosirmi;-)))
Ma indovina un po'...è uno dei miei preferiti e lo suggerisco spesso...alle persone giuste ;)
Scritto molto bene ed una storia veramente affascinante.
m sai che lo immaginavo, Goliarda? Per quel poco che ti conosco ho immaginato potesse essere un tipo di libro nelle tue corde ;-)
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