Era appena iniziato il Perfidious Tour, ma Ulmo non ne poteva più. Voleva tornare a casa nel suo palazzo. La casa di un uomo è il suo castello diceva sempre sua madre Chiara, santa donna che in cuor suo chiamava Santa Chiara perchè amava il sole che aveva visto raramente lavorando come una schiava in quell' ostello per mantenere quel bimbo che aveva fatto praticamente da bimba e cresciuto da sola. Ulmo aveva preso tutto quel dolore, quel sole mancato ed amato e ne aveva fatto un grido nella perfida terra di Dio ed era diventato un rocker amato come un dio. Il suo manager e la sua band passavano da un brindisi ad un altro a ad ogni record polverizzato. Le case discografiche pagano. I concerti pagano. Sarebbe bastato a chiunque altro e per un pò bastò anche ad Ulmo.
Era poco dopo il crepuscolo quando Ulmo, stropicciato, barbuto e con un cappellaccio calato sugli occhi entrò in quel trani e si sedette in fondo con un bicchiere di vino nero. Una tizia brilla e brutta e simpatica e chiara come la mamma ballava la tarantella ed i clienti battevano le mani e cantavano. Ulmo si unì al coro felice come un bimbo. Nessuno guardò l'orologio. Cantarono per ore.
Un paio di mesi dopo il live non autorizzato di Ulmo scalava la top ten.
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Era appena iniziato il Perfidious Tour, ma Ulmo non ne poteva più. Voleva tornare a casa nel suo palazzo. La casa di un uomo è il suo castello diceva sempre sua madre Chiara, santa donna che in cuor suo chiamava Santa Chiara perchè amava il sole che aveva visto raramente lavorando come una schiava in quell' ostello per mantenere quel bimbo che aveva fatto praticamente da bimba e cresciuto da sola. Ulmo aveva preso tutto quel dolore, quel sole mancato ed amato e ne aveva fatto un grido nella perfida terra di Dio ed era diventato un rocker amato come un dio.
Il suo manager e la sua band passavano da un brindisi ad un altro a ad ogni record polverizzato. Le case discografiche pagano. I concerti pagano. Sarebbe bastato a chiunque altro e per un pò bastò anche ad Ulmo.
Era poco dopo il crepuscolo quando Ulmo, stropicciato, barbuto e con un cappellaccio calato sugli occhi entrò in quel trani e si sedette in fondo con un bicchiere di vino nero. Una tizia brilla e brutta e simpatica e chiara come la mamma ballava la tarantella ed i clienti battevano le mani e cantavano. Ulmo si unì al coro felice come un bimbo. Nessuno guardò l'orologio. Cantarono per ore.
Un paio di mesi dopo il live non autorizzato di Ulmo scalava la top ten.
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