lunedì 21 settembre 2015

succhiasangue on the road...

Jody non avrebbe mai immaginato di diventare un giorno una vampira. Ma quando si sveglia sotto a un cassonetto con una sete draculina, capisce che qualcuno ha pensato di cambiarle la vita, anzi la non-vita, per sempre. Per Jody non sarà semplice passare dalla normale routine di una ragazza moderna all’eternità di una cacciatrice notturna animata da una voglia di sangue implacabile. Incontrerà però sul suo cammino Thomas Flood, detto Tommy, un aspirante Kerouac recentemente approdato a San Francisco, commesso notturno e campione nel turkey-bowling (pratica che prevede il lancio di un tacchino surgelato contro una piramide di flaconi di detersivo). Mentre i due s’innamorano tra mille peripezie, la città è preda di un demone succhiasangue. Saranno proprio Jody e Tommy, con l’aiuto dei colleghi di lavoro e di un eccentrico barbone detto «l’Imperatore», a cercare di arrivare in fondo alla faccenda. In questo primo capitolo di una trilogia dedicata al mondo dei vampiri, il genio di Christopher Moore rielabora il cliché dell’amore umano vampiro in un mix di humour e horror guarnito con una fettina di dramma, per un romanzo che si beve tutto d’un fiato.
«I lettori sono avvisati: nella San Francisco di Christopher Moore, tutto può succedere» (The Washington Post)

La vampira della porta accanto
Christopher Moore  (Ed. Elliot)
Traduzione di Veronica La Peccerella

1 commento:

CREPASCOLO ha detto...

Jody non avrebbe mai immaginato di diventare un giorno una vampira. Ma quando si sveglia sotto a un cassonetto con una sete draculina, capisce che qualcuno ha pensato di cambiarle la vita, anzi la non-vita, per sempre. Ricorda i giorni in cui vendeva il suo corpo di bimba fino al momento in cui un pazzo di tassista non l'aveva restituita ad una vita di provincia dove era cresciuta combattendo con le mille mani dei giovani virgulti southern cliche che la brancicavano sul sedile posteriore di una vecchia Ford in un drive in fino al momento in cui non era riuscita a lasciarsi alle spalle quel pianto di agnellini sacrificali ed era entrata nello FBI dove aveva scoperto che i vampiri a volte non si accontentano del solo plasma, ma si pappano anche tutto il resto ed è il caso di blindarli senza finestre in posti dove possano essere studiati come cosa curiosa, come quei tizi che amano il turkey-bowling.
Finiti i cannibali, Jody era stata trasferita all'ufficio che si occupava del turkey-bowling ( " hai bisogno di sedimentare le scorie della tua ultima missione ed espellerle per rinascere siccome una fenice " le aveva detto il suo caposezione, alzando appena lo sguardo dal suo diario pieno di sonetti che andava creando da quando Hoffa era ancora consultabile ) e non poteva credere che qualcuno avesse passato mesi e mesi in percorsi di guerra imparando motti come pain: I love it x poi dover fare la badante di sciroccati che facevano uno strike con un tacchino surgelato. Uno di questi, Alan Christopher Moore, aveva una lunga barba sciamanica ed uno sguardo capace di cuocere una zuppa di ceci a cento passi come nemmeno una pieta ollare. Jody ne fu rapita come la ragazza ciccia da Buffalo Bill tanto tempo prima. Un guru. Purtrppo era anche un vampiro tradizionale. So goes life.