mercoledì 23 settembre 2015

l'attacco di Canada...

«Prima di tutto parlerò della rapina commessa dai nostri genitori. Poi degli omicidi, che avvennero più tardi. La rapina è la più importante, perché fece prendere alla mia vita e a quella di mia sorella le strade che da ultimo avrebbero seguito. Non si capirebbe nulla della storia se prima non si parlasse di questo.
Se c'erano due persone sulla terra delle quali nessuno si sarebbe mai aspettato che potessero rapinare una banca, quelle erano i nostri genitori. Non avevano niente di strano, e ovviamente non erano dei criminali. Nessuno avrebbe pensato che fossero destinati a fare la fine che fecero. Erano persone normali: anche se, naturalmente, questo modo di pensare perse tutta la sua validità nel momento in cui fecero la rapina in banca».

Canada - Richard Ford (Ed Feltrinelli)

3 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Ford? Anche tu a parlare - tra le righe, in modo obliquo - della magagna della centralina taroccata ? Immagino che per gg e gg questa faccenduola premderà il posto di notizie locali di ben altro peso come quella ragazza fresca di premio che ha confessato avrebbe tanto ma tanto aver vissuto ai tempi di WWII.
Mi piace che usa le virgole e la congiunzione " e" in sequenza. Non è facile ed è facilissimo abusarne. Se fossi stato nei panni del traduttore avrei optato x " vennero più tardi" in loco di " avvennero più tardi ". MI sembra persino di sentire un eco di quel " poi arriva il conto " nelle prime righe di Lord Jim. Temo che il clima uggioso della capitale morale stia influendo sulla mia carcassa scricchiolante. Può darsi che il traduttore abbia passato una notte insonne litigando allo specchio e facendo le faccine come il Travis di Taxi Driver e poi abbia scelto "avvennero più tardi " xchè si legava meglio alla prosa piana che scorre come un fiume placido in un cuore di tenebra - basta con Conrad, giuro - o in un fumetto di Mister No di Bob Diso.
Molto bello, comunque. Grazie, ciao

CREPASCOLO ha detto...

Non riusciva a credere che uscisse tutto quel fumo nero dal culo della macchina. Era nuova. Era tedesca. A casa accese il pc prima ancora di gettare la giacca sopra il divano. Scadenze. Suo padre aveva mangiato x anni yogurt scaduti e merendine d'antan sostenendo che nulla muore davvero e che era cresciuto grattando la muffa dal pane prima di mangiare le croste di roba nera e dura e nulla di tutto questo lo aveva danneggiato, anzi. Solo oggi le scadenze possono fare male, avvelenare il sangue, alzare la pressione. Il romanzo era ancora lì da tradurre. Tempus fugit. Iniziare. Just typing. Forse.

A notte inoltrata si rese conto che avvennerò + tardi era scelta coerente con il resto. Vennero era un vezzo. Si adoormentò sulla tastiera e si svegliò al suono dell'ultimo tormentone. Sul display del cellulare il nome del suo capo.

sartoris ha detto...

@crepa il traduttore è Vincenzo Mantovani, insomma uno bravo, che ne capisce, e dubito che abbia optato per una formula che tradisse quella originale quindi questa è :-) (e comunque non ci avevo pensato, alle centraline :-)))))