lunedì 31 agosto 2015

...e niente più Nightmare

ci ha lasciato pure Wes Craven, autore della saga di culto Nightmare, che portò su quel set un giovanissimo Johnny Deep alla sua prima prova da professionista. Il Maestro aveva 76 anni e da tempo era malato di cancro. Pioniere del cinema dell'orrore, esordì nel 1972 con lo stupefacente L’ultima casa a sinistra inanellando in seguito una serie di grandi successi tra cui, negli anni Novanta, la saga di Scream. Alle nuove generazioni di horrorofili (incluso il titolare del blog, che però ormai non è più di primo pelo) mancherà tantissimo.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

e ma che cazzo!!
PIPPO

sartoris ha detto...

@Pippo ciao, sì hai ragione, anche io sono nel tuo stesso groove di sbalordimento/tristezza: manco lo sapevo, che il Maestro fosse malato!

CREPASCOLO ha detto...

L'idea di base era di sguinzagliare un Freddy Krueger embedded che non spaventasse il pubblico di Topolìn e Paperìn. Dissotterare l'ascia di guerra dopo quella storiaccia anni ottanta con la Casa delle Idee di allora che si sentiva violata da quelle unghie xchè, a sentire i capoccioni marvelliani di allora, ricordavano troppo quelle di Wolverine ( 1973 ndr ).
Oggi la Dizmarva è tutta una altra faccenda politicamente corretta con personaggi di cui si riscrivono continuamente le origini smussandone gli spigoli. Wes non ha tempo di recarsi alla riunione e chiede al suo sosia Bob Englund ed al suo buon amico Ollie Sacks di andare a parlare con i padroni del vapore. Il dinamico duo ascolta pazientemente x due ore la storia di un tizio con la maglia a righe che dopo il crepuscolo getta la sabbia dei sogni negli occhi dei bimbi e fa i grattini ai gatti Gambadilegni accalappia Pluti. I due escono con un dirigente Dizmarva alle spalle che si chiede quanto possano guadagnare un neurologo ed un regista, ma i due non raccolgono e se ne vanno nella loro Nightmachine seguendo la scorciatoia suggerita da un galoppino tale e quale Basettoni. E' solo quando sono soli sulla stradina che costeggia il burrone che sono tamponati e speronati e buttati di sotto da una 313 carrozzata Il Dimonio. Una mano a quattro dita e guantata prende le loro valigette. Wes, però, è ancora vivo e sa e sospetta e si prepara a diventare x i Paperoni della Dizmarva il peggiore degli incubi. Brr.

sartoris ha detto...

@Crepa me la ricordo bene, quella querelle sugli artigli di Wolvie: tutto scorre...

CREPASCOLO ha detto...

Altrettanto famosa è la presunta vicinanza tra il concetto di Terminator e la saga degli X-Men nota come Giorni di un Futuro Passato di Claremont e Byrne che è alla base anche dell'ultima pellicola con i mutanti Marvel. Può essere. D'altra parte le storie di paradossi temporali nella sci-fi classica ovvero prima della teoria delle stringhe in cui il viaggio nel tempo prevede una ingerenza nella stessa linea temporale ( back to the future per esempio ) si assomigliano tutte.

sartoris ha detto...

@Verissimo Crepa, ricordo bene anche quella, di querelle, ma oggettivamente mi pare si possa dire che alcune idee sono talmente buone che generano numerose ramificazioni quasi gemelle :-))))