domenica 14 giugno 2015

un attacco magnifico...

«Oltre lo schermo di cespugli che circondavano la sorgente, Popeye spiava l’uomo che stava bevendo. Un viottolo conduceva dalla strada alla sorgente. Popeye osservava l’uomo, alto, asciutto, senza cappello con calzoni di flanella grigia, lisi, una giacca di tweed sul braccio, che era emerso dal sentiero e s’era inginocchiato per bere alla polla.
La sorgente scaturiva dalla radice di un faggio, e scorreva su uno strato di sabbia ondulata. Era circondata da canne, da cipressi, eriche, un viluppo nel quale i raggi del sole, spezzati, parevano nascere da se stessi. A tratti, vicino eppur misterioso e nascosto, un uccello gorgogliava tre note, poi taceva.
L’uomo che beveva immerse la faccia nei riflessi molteplici della polla d’acqua, smossa dal suo gesto. Quando si rialzò, scorse, confuso col proprio, il riflesso ondulato del cappello di paglia di Popeye, sebbene non avesse udito nessun rumore».

Santuario - William Faulkner (Ed. Adelphi)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Pura poesia. Tradotta magnificamente.

Ethel

sartoris ha detto...

@ethel: a parte ben ritrovata, con me sfondi una porta aperta... Faulkner qui regna sovrano :-))))

Anonimo ha detto...

In perfetta sintonia.
Fabio

sartoris ha detto...

@Fabio: tu lo sai che quaggiù si cerca di far conciliare «Predator» con un Premio Nobel in assoluta scioltezza, no? ;-))

Anonimo ha detto...

Eh eh eh eh eh
Il caro WF me lo immagino seduto sotto un portico marcio bianco con un bottiglione di bourbon fatto in casa, di quelli tipo con l'etichetta " XXX ".

Lorenzo

sartoris ha detto...

Caro Luca, Faulkner era decisamente un beone del sud :-)))

(ma non così stracciato e redneck come lo si potrebbe immaginare, anzi, era un dandy sudista fin troppo azzimato:-)))