martedì 5 maggio 2015

ancora a bordo della DeLorean...

«Strade? Dove stiamo andando non c’è bisogno di strade!»
L’avete riconosciuta? Ebbene sì, è una citazione tratta da Ritorno al futuro, che quest’anno festeggia trent’anni. In più è proprio il 2015 l’anno in cui Marty McFly atterra con la DeLorean per salvare (di nuovo) la sua famiglia. Non sono ottimi motivi per festeggiare con un nuovo libro di Las Vegas edizioni? Mai lasciare una macchina del tempo nelle mani di uno scrittore Il 13 maggio esce un’antologia di 18 racconti che riunisce e arricchisce la squadra di Las Vegas edizioni.
I racconti sono ispirati a Ritorno al futuro, ma leggendoli scoprai che sono diversissimi tra loro. Il titolo? Prendi la DeLorean e scappa Autori: Davide Bacchilega, Marco Candida, Eva Clesis, Vito Ferro, Roberto Gagnor e Michela Cantarella, Enzo Gaiotto, Manuela Giacchetta, Elia Gonella, Andrea Malabaila, Christian Mascheroni, Gianluca Mercadante, Claudio Morandini, Gianluca Morozzi, Daniele Pasquini, Giorgio Pirazzini, Giuseppe Sofo, Daniele Vecchiotti, Paolo Zardi.
A cura di Andrea Malabaila
Uscita: 13 maggio 2015
Un tempo il 2015 era il futuro. Lo era nel 1985, l’anno di uscita nelle sale cinematografiche di Ritorno al futuro. Lo era nel secondo film della trilogia, con le macchine volanti, l’hoverboard, le scarpe autoallaccianti e una certa nostalgia per gli anni Ottanta. E oggi, che siamo davvero nel 2015, che cos’è rimasto di tutto ciò? Con quest’antologia di diciotto racconti vogliamo festeggiare il trentennale della saga di Zemeckis e portarvi ancora una volta avanti e indietro nel tempo. Siete pronti a partire con noi? Sei curioso? Leggi il primo racconto dell’antologia e fatti qualche risata!
(comunicato stampa della casa editrice)

6 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Cosa resterà di questi Anni Ottanta / afferrati già scivolati via... /e la radio canta una verità dentro una bugia.

Al solito dopo il messaggio criptato, a dire il vero questa volta decisamente criptico, il peluche a cui Chris Lloyd aveva tirato la corda si era consumato x autocombustione. Nessuno a Cinelandia sospettava che un attore tanto brillante da viaggiare nel futuro dal manicomio del cuculo fino al manicomio degli Addams fosse anche e da sempre un agente segreto di un servizio così segreto che nemmeno il Prez potesse dire di aver sentito dire che qualcuno ne avesse sentito parlare. Chris assunse la posizione della meditazione appeso a testa in giù sopra il sito abbandonato dove anni prima era stato smontato un disco volante precipitato nel deserto. Nel silenzio del crepuscolo pareva di poter sentire le voci degli alieni che spiegavano agli scienziati terrestri come convertire il blues in una musica di maggior impatto popolare. Inizia la decodifica. Tutto intorno echi di multiplex trafitti da inquietanti messaggi subliminali. Il futuro è arrivato e non è nemmeno lontanamente divertente come si pensava quando era solo un'ipotesi, come direbbe Enrico Ruggeri. Decodifica ultimata: Robert Zemeckis è stato infettato con il virus nome in codice Edward Luttwak dalla setta Future Hypothesis e nessuno si è accorto di nulla complice la vaga rassomiglianza del corpo ospite e del virus nome in codice. Stop. Entro tre anni, Bob Luttwak evolverà in nome in codice" Ed ! Look at War ! " e dirigerà una trilogia di film combo di back to the future e la saga di Terminator con il Pensiero Eterodosso al posto delle macchine. Avremo quindi un secolo di pace universale, ma senza blues e nemmeno le sue derivazioni. Stop. Occorre intervenire. Stop.
Chris si sgancia e cade come una piuma sopra le stimmate consunte prodotte dai motori dell'UFO anni prima. Fuori l'attende la sua Sophia DeLorean, vettura ibrido organico capace di traslarsi nel tempo e nello spazio nel tempo e nello spazio di una canzone napoletana. E' nel multiplex dove Bob sta sonnecchiando davanti ad un documentario su Elvis prima ancora di aver finito di apprezzare Funiculì Funicolà. Estrare la sua pistola con proiettili curvi x appiccicare il bersaglio alle curve del tempo. Il proiettile prende Bob un istante prima che bussi Ed e lo sposta al 1955, bruciando tutti i suoi vestiti meno le mutande di Calvin Klein. Un miglioramento rispetto alla time machine di Terminator che permette di viaggiare solo biotti. Dopo un attimo di comprensibile spaesamento - a quale creativo è capitato di ritrovarsi in una storia che aveva inventato ? - Bob capisce che si troverà bene. Adoro il lieto fine.

sartoris ha detto...

@Crepa: ottima trovata quella della Sophia DeLorean :-)
(prima o poi mi stupirai con una presa di posizione seria sui libri/film che segnalo vero, maledetto? o devo cambiare l'intestazione del blog e chiamarmi 400calci?) :-)

CREPASCOLO ha detto...

Una curiosità: Michael J. Fox è stato recentemente ospite di Letterman e ha commentato che del film ambientato nel 2015, è stato azzeccato solo il livello delle sue stempiature.
Troppo buono, signor Fox: se non siamo al livello di licenziare qualcuno via fax ( do you remember ? you are fire ! via fax ) è perchè siamo sulla via della pec x tutti.
Segnalo due tizi che hanno preso sul serio il 2015 di Bob ZemLuttwar: 1) Dan Day Lewis, che secondo la leggenda, ha lasciato Isabelle Adjani con un fax 2) Don Trump, tanto popolare negli USA da poter vendere il suo gioco da tavolo intitolato You're Fired !
( visto con i miei occhi durante la luna di miele dieci anni fa ).

Il 2015 è qui ed è il 2019 di Blade Runner con Paul Bettany /Visione al posto di Rutger Hauer/ Roy Batty. Bettany/Batty.
Nel 1982 Scott centra il 2015 e nel 1985 Bob spara una pallottola curva che si perde da qualche parte nella mia testa.
Era abbastanza chiaro che Ridley sarebbe arrivato nel futuro per portarci altrove già al tempo dello Star Trek del 1966/67 e del mantra " Beam me up, Scotty ".
E' tutto collegato. Se ti metti di traverso e attraversi le cose di corsa senza fermarti puoi vedere tutti i fili. Stai attendo a non tenderli o qualcosa collasserà e sarà perso come lacrime nella pioggia...

sartoris ha detto...

Ho visto anche io Fox da Letterman. Che pena (lo dico senza pietismi: vedere mc Fly straziato dal parkinson mi mette sempre di cattivo umore)

CREPASCOLO ha detto...

E'un mostro di volizione, tanto x rubare una espressione ad un commentatore di Poe. Da quello che ricordo la sua fondazione ha raccolto una somma maggiore di quanto denaro abbia mai stampato il Padreterno e Fox la usa x aiutare coloro che soffrono della stessa malattia che lo strazia. E'ricco + di quanto Alex P. Keaton ( teenager parodia del fan reaganiano in un serial tv che lanciato il divo ) abbia mai sognato, ma è affetto dallo stesso altruismo che nella serie aveva contagiato Tom Hanks
( zio di Alex in Casa Keaton, manager yuppie in carriera scappa con un file di dati fondamentali x una fusione di modo da impedire una epidemia di licenziamenti ndr x chi segue questo blog x la fiction nella sala d'attesa dell'inferno o semplicemente è molto + giovane del sottoscritto ). So goes life.

sartoris ha detto...

Crepa, forse nella mia formazione Alex Keaton è stato perfino più importante di Marty McFly :-) (soprattutto per sua sorella Mallory, direi, sogno erotico di molti della mia generazione :-)))