mercoledì 25 marzo 2015

e i vampiri sono ancora in tv...

Quando le serie televisive sui vampiri sembravano aver detto tutto quanto c'era da dire sui lividi succhiasangue di origine mitteleuropea, ci pensa il canale FX a tentare di rinvendirne il mito grazie a esagerate iniezioni di emoglobina e qualche effettaccio di grana grossa.
The Strain, nuovo serial per il piccolo schermo diretto (solo il pilot) e ideato dal maestro dell’horror Guillermo Del Toro, si mette decisamente alle spalle i vampiri romantici e fighetti che tanto successo hanno mietuto in tempi recenti per guardare con occhio smaliziato ai B-movies classici del genere nonché al Dracula letterario (ma anche, di più, al Nosferatu di murnaoniana memoria).
Tratta dal fumetto e dalla trilogia di romanzi firmati dallo stesso Del Toro, la serie ha come protagonista il dottor Ephraim Goodweather, responsabile del Centro Controllo Epidemie della Grande Mela, alle prese - oltre che col proprio doloroso divorzio - con la diffusione di una epidemia virale che sembra presentare gli esatti sintomi di un’antica e malefica forma di vampirismo. Protagonista femminile è la Dottoressa Nora Martinez, una brillante biochimica che si trasformerà in una coraggiosa guerriera quando l’epidemia minaccia di distruggere la razza umana.
Smaccatamente legata a meccanismi narrativi già abbondantemente scandagliati da cinema e letteratura, la serie non ha di sicuro nell'originalità il suo punto di forza, finendo di fatto per essere troppo dipendente dagli escamotage del regista di turno quando deve giocarsi qualche carta in termini d'innovazione - se passi lentamente vicino a un tizio morto e la musica sale di intensità, evidentemente il tizio non sarà poi così morto, il che non aiuta la sospensione volontaria dell'incredulità - detto ciò, però, The Strain fa egregiamente il suo sporco lavoro e porta a casa qualche ora di godibilissimo e spaventevole divertimento.
Costruita dapprincipio come un ritmato contagion-movie, con in più l'aggiunta di una creatura mostriforme davvero cazzuta e perturbante, la serie tiene desta l’attenzione senza problemi lungo tutto  l'arco della prima stagione, suggerendo quasi sempre dove andrà a parare ma senza per questo invogliare lo spettatore a cambiare canale. Che per un prodotto del genere, dopo anni di ammorbanti canini a punta in salsa teen, è decisamente cosa buona e giusta.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Va be da vedere quindi :)