domenica 22 febbraio 2015

morte violenta tra le stelle...

i sequel di alcune tra le più popolari saghe horror possono contenere, nel loro pazzo tentativo di rinverdire icone che periodicamente sembrano destinate all'oblio (salvo risorgere all'improvviso, come da manuale), qualche guizzo creativo davvero interessante.
Jason X (o meglio J-X come da originale), decimo episodio del 2002 con protagonista il carnefice di Venerdì 13 con la sua immancabile maschera da Hockey, è sicuramente una pellicola appartenente a quella florida genia di lungometraggi strampalati cui però si deve riconoscere un certo indomito coraggio cheap.
Dopo avere affrontato Freddy Krueger, qui l'ineffabile Jason Voorhees viene congelato attraverso un processo criogenico assieme a una studiosa artefice della sua ibernazione. Dopo 455 anni i due corpi vengono portati a bordo di un'astronave e una volta lassù la scienziata viene guarita e rianimata. La donna è convinta che Jason sia ancora vivo ma inizialmente nessuno la crede tranne il capo degli scienziati che però vuole rivendere il mostro ai militari. Nel frattempo il killer si desta e la carneficina riprende il suo micidiale abbrivio.
Se dopo tanti capitoli non si poteva che prevedere un inutile e stanco reiterarsi delle mattane del mostro, Jason X, forte di una sceneggiatura fresca e autoironica, riesce invece a stupire inserendosi di prepotenza tra i migliori titoli della saga. Il film ha il grande merito di non prendersi mai sul serio, risultando un divertissement sanguinoso fatto apposta per gli amanti del genere: vedere Jason che si muove con il suo classico terrificante incedere tra i corridoi di una nave spaziale, impugnando un machete futuristico e sorprendendo alle spalle le proprie vittime come se fosse uno dei viscidi xenomorfi di Alien, è innegabilmente divertente!
Jason X pesca a piene mani dalla fantascienza più celebrata (senza inventare nulla, sia chiaro: il regista Jim Isaac attinge, oltre cha da Alien, anche da Predator - soprattutto nelle fattezze del Jason upgradato - e da Star Trek per l'ambientazione dell'astronave e per la faccia da "Shatner" del professore della comitiva), rinfocolando interesse per un personaggio ormai stanco che solo il reboot del 2009 riporterà al vero successo. Naturalmente inutile farsi illusioni, si tratta sempre della consueta comitiva di giovinastri con gli ormoni surriscaldati massacrati in quanto scoponi o ritardati, e stiamo in fondo parlando sempre di Jason che fa sfracelli col machete. Però qui abbiamo l'aggiunta di una piccola truppa di militari del futuro armati fino ai denti e di una sexy androide di nome Kay-Em 14 che si rivela essere la più valida macchina da guerra contro Jason (e qui fa subito un po' Terminator).
Alcune situazioni a fare i pignoli potrebbero sembrare del tutto prive di logica, si fa un pò di confusione con le date, alcune cose nel futuro possono sembrare abbastanza assurde - tipo fare un'autopsia senza mascherine protettive e quasi in topless, senza uno straccio di camice. E la GC è ancora invadente come si usava nei tardi Novanta. Ma nel complesso si ride e ci si spaventa di gusto, e questo è già tantissimo per un prodotto di questa (sotto)specie. Giudizio finale: sconsigliato ai puristi dell'horror classico che non hanno a cuore la fantascienza.

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