sabato 30 agosto 2014

sul blog di Bicco...

e poi ci sono gli spazi come prima o poi..., spazi spudoratamente embedded, perché crediamo di poter considerare Luigi Bicco ormai un amico, eppure il suo plauso alla nostra più recente creatura letteraria non lo davamo per scontato. Grazie della considerazione, old boy...
«...A guardare gli stralci dei vari articoli che Omar stesso ha riportato sul suo blog, sembra che questa sua ultima fatica abbia goduto di una buona promozione e in tanti ne hanno parlato parecchio bene. Molti hanno accostato la sua scrittura a Faulkner e a Tarantino. Per quel poco che ho letto di Faulkner, sono d'accordo (anche perché so che è una delle muse dello scrittore salentino), ma del secondo ho trovato poco o nulla e, anzi, credo che in un certo qual modo il paragone svilisca il lavoro del Di Monopoli (perché uno fa il regista e lo sceneggiatore e l'altro lo scrittore).
Ma te la faccio breve e ti dico subito che Aspettati l'Inferno è una bellissima raccolta di racconti che va premiata prima di tutto per la coerenza (laddòve non senti troppo distacco tra un racconto e l'altro, nonostante siano magari ambientati in epoche e luoghi diversi) e poi per uno stile prezioso e mutevole. Il solito, insomma, quello di Di Monopoli, capace come pochi di lasciarti a bocca aperta. Un misto tra un meraviglioso dialetto salentino, che ammetto in parte di conoscere ed apprezzare, e un italiano ricco e forbito, ma in nessun caso stucchevole. Mai. E sta proprio qui, il bello della sua scrittura.
10 racconti intimi e diversi ma accomunati dalla disperazione e da una terra piena di bellezza, ma anche di idiosincrasie per le regole, per le leggi, per i mostri e anche per la normalità (e parlo delle terre protagoniste di questi racconti, non di quelle vere alle quali sono ispirate). 10 racconti colmi di rancore, violenza e devastazione, come di amore e speranza. Tutti ricchi di citazioni che si rifanno ad una certa letteratura di genere, alle credenze popolari (come nel caso del bellissimo Nostro Signore L'Uomo Purpu), alle paure primigenie (Sputazza From Outer Space) e anche a quella cultura cinematografica pop (come nel divertente Rave Party, omaggio spassionato e sincero al film Tremors) che ha segnato la generazione dell'autore come anche quella di chi scrive, tanto per capirci». [qui la versione integrale]

5 commenti:

Annalisa ha detto...

Sottoscrivo tutto della recensione, soprattutto per "bellissima raccolta" e anche per "stile prezioso e mutevole".

sartoris ha detto...

Mille thanks cara Annalisa :-)

Anonimo ha detto...

davvero lieto che il libro stia piacendo in giro, ne vale la pena (*_*)
PIPPO

LUIGI BICCO ha detto...

;)

sartoris ha detto...

@Pippo: condivido la lietezza, obviously

@Bicco: :-)