mercoledì 27 agosto 2014

sangue sullo spartiacque...

La bella faccia crepacciata di Ed Harris torna a solcare le lande torride della frontiera americana, ed è difficile immaginare una silhouette meno maestosa e western della sua mentre avanza a cavallo di uno splendido roano nero in Frontera, solida pellicola diretta da Michael Berry con Eva Longoria, Michael Peña, Amy Madigan, Mia Stallard, Kristen Rakes, Seth Adkins, Julio Cedillo, Lora Martinez-Cunningham, Matthew Page, Rebekah Wiggins e Dylan Kenin
Il film, ambientato ai giorni nostri, torna in quella zona calda e problematica assurta ormai nell'ultimo decennio a vero e proprio topos cinematografico: il confine tra gli Stati Uniti a stelle e strisce e il Messico (ricettacolo di grandi e piccole storie non solo per il grande schermo: The Bridge e Breaking Bad, due serie televisive di enorme successo, vertono in fondo sulle medesime coordinate geografiche).
Quaggiù il povero Miguel, padre laborioso e devoto marito, attraversa illegalmente la frontiera e - per una serie di circostanze indipendenti da lui - viene ingiustamente accusato di aver ucciso la moglie di un ex sceriffo (Harris appunto). La moglie incinta del messicano (la disperate housewife più burrosa del gruppo, qui molto ispirata e assai convincente) finisce nelle mani di coyotes corrotti durante un vano tentativo di andare incontro al marito. Ne passerà davvero di brutte, ma per fortuna intanto l'ex-sceriffo s'incaponisce ad indagare sulla morte della moglie sino a dissotterrare inquietanti prove che portano a galla le turpitudini di quel mondo a metà tra i due stati. Sarà il redde rationem.
Lungometraggio dal retrogusto classico, ben fotografato e raccontato senza virtuosismi (ma con uno scenario simile a disposizione basta poco: la steppa di canyon e rovi rotolanti fa da sola quanto basta per mozzare il fiato allo spettatore) il film si fa guardare con piacere, affrontando alcuni temi specifici del genere (l'immigrazione, l'animo diviso di chi popola quelle terre, la criminalità a ridosso del limitone) senza troppi rovelli né originalità (cosa avrebbero fatto i Coen con uno script simile?). In certi punti rievoca la dolorosa elegia di Le tre sepolture, altro fantastico film ambientato nelle medesime zone, ma stiamo parlando di diversi gradienti di poesia e sensibilità.
Asciutto, appassionante, sicuramente da vedere. In Italia arriva in settembre.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottimo. Ma tu dove lo hai visto?
Pippo

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
sartoris ha detto...

@Pippo: sono andato a vederlo in America, ovvio :-)

(in rete si può già scaricare - a pagamento, sia chiaro!)

LUIGI BICCO ha detto...

Ah. Ma si può scaricare in lingua originale, intendi? :)
Comunque io aspetto che il doppiaggio italiano faccia il suo corso e poi me lo guardo, che per come ne parli, mi garba parecchio.

sartoris ha detto...

@Luigi, sì, lingua originale. Poi ci sono i torrenti coi sottotitoli, ma io non lo sto consigliando. Anzi, non c'ero e non ne so nulla ;-)