venerdì 21 febbraio 2014

in libreria tra una settimana...

«Anche gli oppressi sono inconsciamente convinti che non ci sia alcun gusto a vincere “impegnandosi”, e che, per usare un’immagine impietosa, l’allenamento è doping. Che riscuotere successo rispettando le regole è un gioco edificante per minorenni, una bambinata. Che solo i trionfi casuali e immeritati hanno il sapore della vittoria».

Laila Wadia, Enrico Palandri, Vitaliano Trevisan, Andrea Carraro, Edoardo Albinati, Giovanni Cocco, Tommaso Giartosio, Omar Di Monopoli, Fabrizio Ottaviani.

L’Italia e gli italiani visti da nove scrittori. Il paese è reale racconta la quotidianità, vite comuni e ordinarie costrette a confrontarsi con la straordinarietà del nostro paese e dei nostri anni. La piccola e media borghesia, gli studenti, gli operai, gli immigrati e gli emigranti sono i protagonisti della raccolta e attraverso i loro occhi “il paese diventa reale”. Non solo immagini, ma anche odori, percezioni, sfioramenti: un paese colto attraverso tutti e cinque i sensi. Un ritratto spiazzante e rivelatore.

Il paese è reale - AA. VV. (Ed. Barbera)
a cura di Davide Bregola

4 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

L'allenamento è doping. Claro que si. Contavo i miei cerchi nel legno ancora con un uno davanti, ma mancava un soffio a varcare il Rubicone,e mi capitò di...prendere in prestito un Millelire di Stampa Alternativa con un autore nostrano che rifaceva Bret Easton Ellis
pari pari ( era traumatizzato dal minimalismo ). Non sono riuscito a guadagnare la porta della libreria perchè sono suonati gli allarmi, sono scese le saracinesche sulle porte e sono stato atterrato da due wrestlers travestiti da guardie private. Uno dei due aveva un taser, l'altro un manganello e tutti e due avevano seri problemi di comunicaz, come disse il tale al Terminator arrivato nel ns tempo nel primo film.
La scelta, secondo il giudice, era tra sei mesi di riformatorio ( erano gli anni in cui la cultura avversava i Nuovi Cuccioli della Nanda Pivano perchè forieri di corruzione intellettuale ndr ) e l'inserimento volontario in
un progetto di rieducazione veicolato dalla partecipazione in qualità di arbitro alle sessions di alcuni ottuagenari gagliardi in una bocciofila con pulotti all'entrata. Scelsi la seconda che ho detto e passai un mese a guardare le + assurde carambole prodotte da gente che, in teoria, non avrebbe dovuto avere nemmeno l'energia per sorridere al loro sorriso che li guardava da un bicchiere al risveglio. Traumatico. Sfidato, provai a gareggiare, ma fui stracciato, annullato, azzerato. Persi anche contro una arzilla signora che lanciava le bocce mentre quelle in dotazione naturale quasi toccavano la pista. Dopo anni di terapìa credevo di aver metabolizzato la mia fobìa x Ellis e le signore di una volta, ma qualche tempo fa uno dei ghost writers di cui leggo le prove x un editore di piccolo cabotaggio mi ha portato un racconto che iniziava così: " Liboria Denton era nata in anni in cui nei film i telefoni erano bianchi e negli anni settanta era stata una MILF ante litteram in pellicole in cui era nave scuola per ruspanti nipotini ed oggi sua nipote, eterna laureanda che veste con ettari di roba comperata nella catena di Piazza Italia, stava pensando di scrivere una monografìa sulla nonna ". La mia segretaria - che sembra l'infermiera di Misery - è riuscita a fermarmi dallo strangolarlo. Ho dovuto promettergli che pubblicheremo la sua bio pagandolo a prezzo pieno, come fosse qualcosa che interessa a qualcuno. Di tasca mia. Pazienza.

sartoris ha detto...

@Crepascolo: i tuoi commenti sono sempre un viaggio (qualche volta anche un viaggio nell'incubo, ma pur sempre un viaggio;-))

Annalisa ha detto...

tutto ciò mi attira, capo
(una latitante per motivi di famiglia e di lavoro, acc...)

sartoris ha detto...

@annalisa mi chiedevo infatti che fine avessi fatto (temevo ti fossi stancata di questo luogo ameno, felice di scoprire che non è così;-)))