lunedì 1 luglio 2013

marcio senza speranza...

[Beatrice Pagan su Letteratura&Cinema]
Omar Di Monopoli, grazie a uno stile asciutto e diretto, trasporta i lettori in un Sud ferito, dove la gente deve fare i conti con i boss locali e la povertà, mentre i politici sono impegnati a gettare le basi per il futuro senza provare a risolvere i drammi del presente.
Sarà infatti la decisione di creare un parco naturale in una salina a dare il via alla violenza e alla disperazione che tocca da vicino alcuni degli abitanti. Il giovane sindaco Enrico, che porta sulle spalle il peso della difficile eredità di un padre amato da tutta la cittadinanza, vuole essere ottimista e ipotizza per
il comune di Languore attività turistiche e ricchezza. I soldi, ma non destinati alla collettività, animano anche le azioni di Don Titta Scarciglia che corrompe e ingaggia la famiglia Minghella per liberarsi di chi potrebbe causargli problemi. Un'ordinanza di demolizione fa perdere il controllo all'eremita Pietro Lu Sorgi che spara ai carabinieri giunti a consegnargliela. Dopo una relazione violenta con Santo, uno dei figli dei Minghella, Milena si è rifugiata dalla zia al nord ma ritorna per nostalgia, del padre e dei luoghi in cui è cresciuta. Nico ha invece perso ogni cosa e Buba è rimasto segnato profondamente dalle sue esperienze al fronte.(continua qui)

2 commenti:

LUIGI BICCO ha detto...

Letta tutta, Fratè. E' bello che se ne parli così. Secondo me il tuo libro d'esordio rimane ancora un po' sottovalutato. Ma con il film di mezzo, le cose potrebbero cambiare.

Paura, eh? :D

sartoris ha detto...

...Mah, sottovalutato? Non direi, mi recensì tutta la stampa all'epoca (repubblica e corriere in testa: dai un occhio alla etichetta Rassegna Stampa) e ho presentato il libro in decine di festival. Lella Costa ne ha letto degli stralci a teatro e ho vinto il Premio Città di Milano. Insomma se sta diventando un film è perchè grazie a dio non é passato a vuoto, fratè :-)