martedì 26 marzo 2013

10 racconti che ti fanno saltare in aria…

Dieci racconti, dieci storie, niente «mallopponi capacissimi di schiantare un bue, se gli cadono addosso» e che vanno tanto di moda.
C’è di tutto e di più in questo incasinamento verbale: il grottesco e l’assurdo, l’horror con l’atmosfera di attesa e terrore, i fantasmi, i lupi e i vampiri che ti saltano addosso, la favola della pillola miracolosa che fa crescere all’infinito, il favoloso con le undici dimensioni, la messa a nudo del male, il crudo realismo, il sesso che spunta da tutte le parti, le scopate con la morta e con la capra, la sega, l’uccello del negro insieme alle botte, alle pisciate e alle cagate, il sentimento che affiora nebuloso e come spaventato, violenza, brutalità, il ribaltamento delle aspettative.
Una grande, ininterrotta affabulazione, spazi chiusi e spazi aperti, mulo bianco e maiale pezzato, da un niente, da uno sbuffo di storia una carovana di episodi scalcagnati dove può venir fuori pure il razzismo verso i neri e lo sfruttamento dei gialli, tra pistolettate, scopate (aridagliela), il negro che ce l’ha nero e gli importa, sì, ma fino ad un certo punto del negro morto e i bianchi sono tutti pezzi di merda.
Qualche breve storiella a riprendere fiato magari di stampo diverso (troppe telecamere puntate addosso e non ci si può nemmeno scaccolare) e poi giù di nuovo a correr per valli e dirupi e galoppate e spari tra piccoli squarci di umanità lercia e ottusa.
C’è ritmo, movimento assatanato in questi racconti, una ridondanza, una lussuria di parole che sembra sortire fuori dai fatti stessi. Se affiora qualche piega che pende verso un tantinello di luce subito viene stirata dal passaggio serrato degli eventi.
Linguaggio secco, veloce, con l’ironia leggera o dissacratoria che volteggia dappertutto, ora stracarico di crudo realismo e pur nelle pieghe il senso vacuo dell’umano.
Una baldoria infernale, un casino tremendo. E la luna? La luna se ne sta a guardare, alta nel cielo. Immobile e impassibile. Gliene frega assai.
[contributo by Fabio Lotti]

Altamente esplosivo
Joe R. Lansdale, (Ed. Fanucci 2010).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Inarrivabile Big Joe.

A.

sartoris ha detto...

come darti torto ^_^

Anonimo ha detto...

Il rischio di chi affronta questo tipo di impegno è quello di cadere nel ridicolo.Così come sucede a certi imitatori di Victor Gischler. Se non ci siamo pipati, soprattutto dal punto di vista della scrittura, è meglio lasciar perdere.
Fabio