giovedì 14 febbraio 2013

tra i boschi dell'Idaho...

Due ragazzini assistono casualmente a un omicidio, ma i killer li scoprono e gli si mettono alle calcagna, decisi a tappargli la bocca per sempre: sarà una fuga disperata tra i boschi brulli e meravigliosi del'Idaho.
Ma nella piccola comunità in cui la caccia ai testimoni si scatena qualcuno non è quello che dice di essere e sotto la patina di una tranquilla, placida quotidianità scorre un fiume di segreti pericolosi. Intanto uno strano poliziotto in pensione giunge in paese ad indagare su una rapina con omicidio avvenuta a Los Angeles 8 anni prima.

Non ingrana propriamente sin dalle prime pagine, questo Un angolo di paradiso, anzi a dirla tutta bisogna attendere un bel pezzo prima di appassionarsi con convinzione al romanzo di C.J. Box, alias Chuck Box, cowboy, manager della promozione turistica di quattro Stati del nord ovest (il nativo Wyoming, il South Dakota, l’Idaho e il Montana) e scrittore di successo internazionale, ma quando il ritmo prende l'abbrivio questo thriller dal vago retrogusto western è capace di tenere il lettore incollato alla pagina senza ricorrere a trucchi di mestiere o a effetti speciali funambolici.
Premiato con l’Edgar Award nel 2007, con una carriera spianata dai primi sette casi della guardia forestale Joe Pickett, l'autore americano imbastisce un'operina deliziosa pensata apposta per chi da un romanzo si aspetta qualche sana oretta d'evasione. Un angolo di paradiso è come un piatto sempreverde, una pietanza di quelle che non stupiscono ma che fanno la gioia della cucina, insomma un ricetta dagli ingredienti base che solo i grandi chef sanno mescolare con sapienza: qui ci sono una banda di rogue cops, ex agenti di polizia deviati, una sperduta comunità montana che vede avvicinarsi la devastazione ambientale per mano di loschi palazzinari, due bambini troppo curiosi e sfortunati e un rancher solitario che vive secondo i principi della Frontiera.
La tensione si accumula cadenzata da capitoli intitolati coi nomi dei giorni e con l’intensificarsi della caccia ai bambini la resa dei conti s'appalesa inevitabile. Difficile non farsi catturare dall’atmosfera inquietante e maestosa dei boschi dell’Idaho. Bella copertina, forse un po' anonima ma evocativa…

Un angolo di paradiso - CJ Box (Ed. Piemme)

7 commenti:

LUIGI BICCO ha detto...

Però i colori della cover mi piacciono parecchio. Lo leggerei anche solo per l'evocativa atmosfera "inquietante e maestosa dei boschi dell'Idaho" :)

OT: ieri ho beccato in tv un pezzo del film Le Tre Sepolture. Bellissimo. Tommy Lee immenso. Adesso voglio vederlo tutto intero.

Pimpi ha detto...

Da un animo sensibile come il tuo mi sarei aspettata una recensione piena di cuoricini.....(magari per un libro diverso, ovvio =))

sartoris ha detto...

@Luigi anche a me la copertina piace, (le tre sepolture non puoi perderlo, davvero, non parlo più con te se non lo vedi per intero;-)

@Pimpi: stasera farò lo stripper per una comitiva di singles allupate ok? :-)

Pimpi ha detto...

dove e a che ora.
(che l'invito dev'essermi finito nello spam....)

Gigistar ha detto...

Alla fine hai optato per un atto di coraggio e lo hai fatto balzare d'imperio in cima al listone delle letture, eh??
E' una recensione che potrei copincollare per Open Season, il primo di CJ Box della serie di Joe Pickett. Ben scritto, decolla piano, non stupisce ma fa il suo.
Un 7 di stima anche per il cappellaccio da cowboy!

sartoris ha detto...

@Gigi massì infatti non so bene cosa pensare, non posso dire che sia un capolavoro ma fa il suo lavoro e porta a casa il risultato, insomma funziona. (sai cosa, che dopo un pezzo da novanta come il libro di Tom Franklin, l'Avvoltoio, questo sa di poco;-)

Dario pm Geraci ha detto...

Penso proprio che lo inserirò nella mia sterminata wish list. Grazie