venerdì 8 febbraio 2013

Corriere della Sera – Collana Gialli...

Si profila un nuovo appuntamento per gli amanti del genere, qualcosa che - a giudicare dal lancio - potrebbe rivelarsi davvero interessante: il Corriere della Sera porta a battesimo infatti a una collana di 20 libri gialli che usciranno con cadenza settimanale a partire da domani 9 febbraio come supplemento al giornale (al costo di 1 euro + il prezzo del Corriere la prima uscita, dalla seconda il costo passerà a 6,90 euro).
Non si tratta di autori noti in Italia (il piano dell’intera opera qui); sono tutti di provenienza anglosassone, con ottime traduzioni; sono gialli di tipo classico, tradizionali, che possono essere apprezzati da chi ama i grandi pilastri del genere (Agatha Christie, Simenon, Chandler ecc).
Con la nascita dei Gialli, il primo quotidiano italiano punta a creare un appuntamento settimanale presso gli appassionati del genere, una collana di libri - garantiti dal giornale - per palati abituati al brivido e all'investigazione. Staremo a vedere che frutti darà l'iniziativa...

l'uscita di domani:
LA CASA DEI SETTE CADAVERI
Ted Lyte è un ladruncolo molto sfortunato. Abituato a sbarcare il lunario con piccoli furti e borseggi, per una volta ha deciso di puntare in alto e di introdursi in una villa sulla costa dell'Essex. Ma lo spettacolo che si trova davanti è così spaventoso che per poco non impazzisce: sette persone - sei uomini e una donna - giacciono privi di vita nel salotto dell'abitazione. Ted fugge a gambe levate, ma viene subito acciuffato da Thomas Hazeldean, un giornalista freelance appena approdato nei paraggi con il suo amato yacht. L'ispettore Kendall, accompagnato sul posto dallo stesso Hazeldean, trova un biglietto che lascerebbe pensare a un suicidio collettivo: una soluzione fin troppo facile per il numero di interrogativi che il caso solleva. Chi erano costoro? Da dove venivano? E, soprattutto, perché si erano riuniti lì? Forse i due abitanti della casa, un certo Fenner e la sua giovane nipote Dora, potrebbero gettare un po' di luce sulla vicenda, ma a quanto pare sono partiti in tutta fretta verso una destinazione ignota. E più il salotto viene esaminato più particolari curiosi emergono: un ritratto a olio trapassato da una pallottola, una misteriosa palla da cricket appoggiata sopra un vaso da fiori, un indecifrabile indirizzo scritto in punto di morte da uno dei presunti suicidi... Un mystery del 1939 di Farjeon Jefferson che terrà col fiato sospeso fino all'ultima pagina.

12 commenti:

Annalisa ha detto...

Segnalazione preziosa, grazie.

sartoris ha detto...

@Annalisa: stiamo a vedere, la fattura grafica sembra eccellente!

Gigistar ha detto...

Mah, a parte 4 o 5 nomi (es. Rinehart, Carr, Chase) gli altri non mi sembrano super notissimi, tranne ovviamente ai cultori del Giallo Mondadori che ovviamente ne conosceranno a memoria anche il codice fiscale.
Se c'è qualcosa di davvero consigliabile anche al pubblico dei non-aficionados, confido nella pronta segnalazione degli esperti di casa, in primis Fabio che immagino non mancherà una sola uscita! Giusto??
Copertine effettivamente accattivanti...

Anonimo ha detto...

Li ho letti quasi tutti (mi pare) nella mia beata gioventù un fico secco (senza mai una lira in tasca) per cui dove si pesca si pesca bene. Poi io sono sempre dell'opinione che bisogna leggere di tutto, anche libri lontani dai nostri gusti che le sorprese non mancano mai.
Ne approfitto per invitarvi qui
http://theblogaroundthecorner.it/category/ospiti/letture-al-gabinetto/
al mio pezzo ponzatorio.
Fabio

Anonimo ha detto...

Su questo libro posso aggiungere qualcosa. Indaga l’ispettore Kendall, cervello acuto, minuzioso nelle indagini, in continua discussione con il sergente Wade (una specie di spalla un po’ dura di comprendonio). Spariti gli abitanti della villa, Mr. Fenner e Dora Fenner, la nipote. Alcuni particolari: le imposte delle finestre inchiodate, una dozzina di giornali infilati nella canna del camino, il ritratto di una ragazza colpito da una pallottola, una vecchia e consunta palla da cricket sopra un vaso di fiori, un orologio spostato sulla mensola, un biglietto a stampatello “CON LE SCUSE DEL CLUB DEI SUICIDI” e dietro un indirizzo indecifrabile, tra le dita di un morto un mozzicone di una vecchia matita rossa. Delitto o suicidio?
La scena si divide in due. Da una parte Halzedean a Boulogne per ricercare Dora con uno strano mercante di seta che lo segue, dall’altra Kendall a continuare l’indagine presso la villa esaminando accuratamente il terreno intorno ad essa. Pensieri, turbamenti, riflessioni, suspense, innamoramento, uno scontro, la classica botta in testa, ancora un paio di morti e un diario che svela l’arcano.
Un autore amato dalla Sayers che svolge con dignità il suo lavoro. Insomma non un capolavoro.
Fabio

sartoris ha detto...

Sapevo che monsieur Lotti aveva il colpo in canna :-) (comunque ritengo l'iniziativa lodevole, segnalerò le altre uscite perché mi piace pensare che ci sia più scelta per gli appassionati, e qui non oso aprire la polemica sui libri in edicola, ché tanto sono parte in causa - nel senso che anche UOMINI E CANI circolò nelle edicole nell'estate di due anni fa e molti me lo fecero pesare;-)

sartoris ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Annalisa ha detto...

Va be', io in queste settimane sto prendendo libri a una bancarella dell'usato. Riciclo (compro persino Liala ;-). Mi picchio da sola?
Forse bisognerebbe cominciare a pensare che se uno non trova un libro (magari per caso) in edicola, non è che si precipita a comprarlo in libreria. Non lo compra, e basta.
Anche perché La casa dei sette cadaveri, prezzo scontato, viene quasi 12 euro e io, pur con tutta la buona volontà, mica mi posso permettere di comprare tutto quello che mi passa sotto il naso. Non l'avrei comprato, e amen.
Anzi, diciamola tutta: non avrei nemmeno saputo della sua esistenza, se non l'avesse pubblicata il Corrierone.

sartoris ha detto...

@Annalisa hai ragione, la situazione si fa un po' più complicata se si comincia a tirare in ballo la questione spinosa - in auge da prima della crisi, a dirla tutta - delle edicole che fanno concorrenza alle librerie, sottraendo porzioni cospicue di quelle già ininfluenti schiere di lettori, ma il discorso è lungo e complicato e detto tra noi, forse quaggiù ce lo possiamo risparmiare: viva la lettura (e viva il giallo! E il western, il fantascientifico, il southern, ecc ecc)

Annalisa ha detto...

Sì, certo, W qualunque tipo di libro
(e tieni conto che, da me, l'edicola di fiducia espone com massimo i vecchi numeri di Harmony... ;-))

Annalisa ha detto...

Scritto in punta di penna, e d'altra parte, visto l'anno di pubblicazione, chiedere sangue e splatter mi sembra altamente ingiusto e inutile.
I cadaveri (sette? otto? nove?) appaiono giusto il tmepo per far vomitare qualcuno, ma tutto lo spettacolo è lasciato alla nostra immaginazione.
Il resto dell'indagine, ragionamenti, deduzioni, casuali ritrovamenti e ritrovamenti meno casuali, sono conditi da quello che (se fossi una critica professionista) definirei "classico humor very british", tra le battute scambiate tra Kendall (testa fina e battutone a volte incomprese) e l'aiutante (dice monsieur Lotti che è un po' duro di comprendonio, e c'ha ragione...), tra Kendall e Halzedean, giornalista free lance casualmente intrigato nel caso, e tra Kendall e le commissaire françois, in quel di Boulogne.
Kendall: "...vi è noto che io sto indagando sulla morte di sette persona, no?"
"Siamo rimasti impressionati per il numero", disse il commissario, "e ci sentiamo un po' in imbarazzo per il fatto che noi siamo riusciti a trovare un solo defunto."


Trama che sembra intricarsi a ogni passo, tra l'altro, quando entrano nuovi personaggi, mentre la scrittura è sempre piacevolmente fresca, nonostante gli anni e una patina d’antan che accompagna comunque uno stile pulito e scorrevole. Non un capolavoro, già, soprattutto nel complicarsi del finale e nel tipo di scioglimento proposto, ma una lettura gradita, completa persino di storia d’amore tra le righe (che volte di più?).

sartoris ha detto...

@Annalisa, ma grazie, che bella recensione...