giovedì 14 giugno 2012

streghe, memoria, sangue...

Dopo l'interessante Tanatoparty del 2009, nel quale affrontava il tema della morte in maniera decisamente originale, la poetessa (e indologa) Laura Liberale torna al romanzo per affondare la sua penna nei rivoli della memoria intrisa di folklore. Madreferro ci parla di una provincia italiana recondita e misteriosa, con un piglio e un battito che richiamano alla mente numerose suggestioni di livello: la tensione che anima il gotico rurale di Eraldo Baldini e quello ancora più uterino di Thomas Tryon ma anche l'atmosfera cupa di seminali pellicole come The WickerMan. La storia è ambientata in un paesello, Fabrica, che, come apprendiamo dalla protagonista Laura - dietro la quale si cela in maniera fin troppo manifesta l'autrice - sembra per certi versi rimasto fermo al Medio Evo: poche persone vi dimorano da sempre e da sempre si conoscono, in una condivisione perpetua e inevitabile di eventi, socialità e superstizioni. La giovane studiosa al centro del libro si era deliberatamente allontanata da questa realtà miope e coesa, arroccatissima sulle proprie convinzioni al punto da somigliare ad un enorme monolite vivente, ma il suo ritorno - motivato dalla necessità di ritrovare una tranquillità e una concentrazione imprescindibili per il proprio mestiere d'intellettuale - riporta a galla traumi non risolti e l'inquietante serie di episodi risalenti al passato si fondono con la plumbea atmosfera di vago satanismo che permea questo microuniverso di periferia.
Laura scopre che il luogo in cui è cresciuta nasconde leggende, ricordi e documenti di una storia misteriosa, tasselli da ricomporre per dare forma a un mosaico di episodi legati a rituali antichi, qualcosa di oscuro che riguarda in particolare le donne della sua famiglia. Georgina e il suo album di disegni, la zia Angela, la madre che riposa nell’urna a fiori viola che condivide con suo padre, la giovane Elsa: sono figure che compongono un disegno in cui è il medesimo concetto di femminilità oscura e terribile ad autoaffermarsi, portando a compimento una misteriosa missione di vita o di morte. Architettato in un crescendo potente, il romanzo affascina e conferma la capacità della Liberale nell'utilizzo di una lingua mai scontata, ctonia ed evocativa. Bello, un applauso!

Madreferro - Laura Liberale (Ed. Perdisa)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

quando si parla di streghe io mi attizzo (lo leggerò)

Gimmi

sartoris ha detto...

@Gimmi non aspettarti The Blair Witch Project, però, è un romanzo di tensione psicologica ed è un tentativo (per lo più riuscito) di avvicinarsi al tema in chiave eminentemente "letteraria":-)

Giuseppe Merico ha detto...

Io ne sono rimasto estremamente affascinato.
Un abbraccio Omar!

sartoris ha detto...

@Giuseppe, Laura è bravissima, e non mi stupisce che ti abbia catturato :-)

(novità sul tuo romanzo? Quando esce?)

Giuseppe ha detto...

oggi vado a sentirla (la Laura) alla libreria Irnerio a Bologna, Il guardiano esce in ottobre, ti tengo informato e ti spedisco una copia, a presto!