venerdì 15 giugno 2012

il Carnefice...

Sulla fascetta rosso cardinale in stampatello “UN CASO EDITORIALE IN VETTA ALLE CLASSIFICHE”, in quarta “VINCITORE DEL PREMIO ROBERTO ROSSELLINI” (miezzeca!) insieme a giudizi esaltanti. In copertina cinque euro su un bollino rosso. Prezzo e qualità in ottima sintonia, mi sono detto. Meglio non lasciarselo scappare Il carnefice di Francesca Bertuzzi, Newton Compton 2012, con la foto dell’autrice in terza che ti stampa un sorriso accattivante.
Chiusura di un bar a San Buono. Mentre il proprietario, Drug Machine, se ne ritorna a casa, Danny, la barista sua amica, una negra di origine africana, viene aggredita da un bestione con i denti marci e l’alito da cloaca massima. Salvata da Drug ritornato indietro evidentemente spinto da un brutto presentimento. Trentacinque anni, enorme, faccia da figlio di puttana, lentiggini a dargli un’aria da bambino. Non vi dico la fine del povero assalitore.
Due parole su Danny. Un bel tocco di figliola venuta dall’Africa centrale con la madre e la sorella Khanysha, «aiutati» da fratel Pio che si sbatteva regolarmente la madre come prezzo per il suo «aiuto». Morta la sorella di meningite e la madre praticamente di dolore rimane sola con il cane Huan a farle compagnia. Al ritorno dall’ospedale, causa del bestione, trova un messaggio con il quale Khanysha chiede aiuto. Allora è ancora viva? Chi ha redatto il certificato di morte ha mentito? (la ragazza era stata messa nella bara senza essere fatta vedere ai familiari). Iniziano le indagini con Drug e con l’amico Mariolino che lavora nella polizia. Intanto c’è da pagare un bel malloppo alla fascinosa di turno, Bonnie, che sembra sappia molte cose.
Aggiungo scena di sesso lesbico, traffico di pietre preziose e di povere ragazzine sfruttate. Scontro finale con pistolettate da tutte le parti.
Qualcuno ha citato Lansdale, qualcuno il pulp. Mi è venuto un groppo in gola. Per Lansdale, per il pulp e per chi ha citato Lansdale e il pulp. Una storia buttata giù per cercare di farci due risatine con il bulldozer Drug Machine a darle di qua e di là.
Una specie di goliardata scimmiottatrice di certe letture movimentate, di certe pagine fumettistiche senza averne la potenza creativa con citazioni e battutine sparse come cacarelli di pecora in aperta campagna. Anche la parte più toccante (che dovrebbe essere più toccante), il traffico delle povere bambine, si perde e sbiadisce nella brodaglia della scrittura a volte spaventosamente ingenua.
A fine lettura ho visto (prima non lo avevo notato) in copertina la collana della casa editrice in cui è stato pubblicato il libro: «Gli insuperabili».
Mi è rivenuto un groppo in gola.          [articolo by Fabio Lotti]

Il carnefice
Francesca Bertuzzi, (Newton Compton)

14 commenti:

Silvia ha detto...

Para fatt' c'u cuozz i l'accetta!!!

Anonimo ha detto...

Grande Silvia, un commento in dialetto mi mancava!!! (Sul libro sono in difficolta', Fabio lo ha massacrato ma la Bertuzzi mi fece un'ottima impressione: devo decidermi a leggere il libro per dire la mia!!!)

Sartoris by Mobile

Silvia ha detto...

Non ho letto il libro della Bertuzzi...volevo solo parafrasare la divertente recensione di Fabio:-)

Traduzione : "Chi ti ha plasmato, lo ha fatto con la parte posteriore dell'ascia, cioè quella opposta alla lama, e nessuno si è nemmeno preso la briga di fare le rifiniture"
in altri termini...GREZZO!!!

Anonimo ha detto...

La Bertuzzi avrà successo quanto la Gazzola. Come già scritto le cose che non mi sconfinferano vanno a ruba. Detta la mia, questa volta in maniera poco gentile (e dunque chi vuole farlo può rispondermi a tono) sempre un in bocca al lupo a tutti gli scrittori.
Fabio

sartoris ha detto...

@Fabio, tranquillo, non mi sembra tu sia stato poco gentile: magari caustico, ma questo non solo è un tuo diritto, è pure divertente;-)

(detto questo ribadisco la mia intenzione di affondare il naso anch'io nelle pagg della Bertuzzi per vedere se hai ragione o meno, ma la pila dei libri da leggere ha ormai una vita sua sul comodino;-)))

Gigistar ha detto...

OOOOOHHH!!! Finalmente una recensione schietta e stroncante, non ne potevo più ultimamente (non qui, ma in generale) di recensioni superyeah di cose fighissime... che poi invece stringi stringi si rivelano poco più che dei ruttini editoriali.
Viva la faccia: non m'è piaciuto! Bleah!

Certo però Fabio che a volte te le cerchi. Ad essere onnivori c'è più da restarci male che non da godere, temo. Ed è anche per questo che ormai io vado solo su romanzi "certificati da chi dico io", concedendomi solo di rado esplorazioni in territorio sconosciuto.

La filosofia infatti è: se riesco a leggere 50 o 60 libri l'anno, posso permettermi che la metà siano cosette loffie? Giammai!

Augh.

sartoris ha detto...

@Gigistar: ancora una bocciatura per la Bertuzzi, allora, povera Francesca, urge recensione correttiva (scherzo, ovviamente, e anzi, direi che colgo l'occasione per specificare che anche a me le STRONCATURE divertono parecchio e qualche volta mi vien voglia di rimpinzarne il blog ma va detto che A) sono principalmente uno scrittore e sono diventato blogger solo in un secondo tempo, per cui conosco perfettamente il dolore che procurano le critiche anche se mi sforzo sempre di farne tesoro B) mi sono riproposto semplicemente di postare articoli che parlino di libri e film che mi sono piaciuti - salvo qualche succulenta eccezione! - e pertanto, pur ricevendo dozzine di volumi a casa, finisco per parlare e segnalare solo la roba che in qualche maniera mi ha colpito!) (poi, ovvio, a vedere la penna del buon Fabio intingersi nel fiele il sollazzo è sempre grande, e mi spiace che sia stata Francesca stavolta a pagarne il fio, ma il Lotti deve continuare così:-)
(PS io faccio un po' lo snob segnalando solo i giudizi buoni sui miei libri ma a fare un giro in rete è evidente che c'è gente che ne ha anche parlato in maniera velenosissima e questo, in soldoni, la ritengo in tutti i modi cosa buona e giusta)

Anonimo ha detto...

In effetti le recensioni degli scrittori sono in genere, esclusi i presenti, un po' pallose e spesso parecchio edulcorate. Alcune, poi, proprio non si reggono. Fortunatamente non sono condizionato da nessuno e se sbaglio, quando sbaglio, lo faccio per conto mio.
Fabio

Anonimo ha detto...

Mi sono dimenticato di rispondere a Gigi. Leggo volutamente di tutto perché non mi piace criticare a vanvera. Se affermo che il livello medio della produzione italiana è pauroso, tanto per dirne una, devo esserne al corrente di persona.Non mi va il "sentito dire".
Fabio

Gigistar ha detto...

Un po' come quel tipo in tv che va in giro per il mondo ad assaggiare i cibi più strani e ributtanti.
Quando vede la zuppa fumante di vermicelli del Borneo, un sospetto che gli darà la diarrea ce l'ha... eppure lui procede e assaggia stoico!
Ogni cento polpette di rospo o interiora di babbuino, un piatto decente lo trova pure... cavolo però che sacrificio!
Ma come dice il saggio, dove c'è gusto non cè perdenza! ;-)

Anonimo ha detto...

Però qui è un po' diverso. Non so all'inizio se il libro sia ributtante o meno. E' dopo averlo assaggiato se decido essere ributtante per il mio stomaco. Certo se mi limitassi a pochi autori che conosco bene andrei più sul sicuro ma la voglia di sguazzara in qua e là è troppo forte.
Fabio

Anonimo ha detto...

Però qui è un po' diverso. Non so all'inizio se il libro sia ributtante o meno. E' dopo averlo assaggiato se decido essere ributtante per il mio stomaco. Certo se mi limitassi a pochi autori che conosco bene andrei più sul sicuro ma la voglia di sguazzara in qua e là è troppo forte.
Fabio

sartoris ha detto...

@Fabio: la Bertuzzi è in libreria con un nuovo romanzo, si chiama PAURA ;-)

Anonimo ha detto...

L'ho visto (quasi ogni giorno faccio un giro per le librerie di Siena) e mi ha fatto davvero paura... :-)
P.S.
Scherzo, Bertuzzi!
Fabio