venerdì 13 aprile 2012

qualche minuto di popolarità...

Fa davvero brutto rivedere Robert De Niro sullo schermo e ricordarsi che c'è stato un tempo - neanche troppo lontano - in cui la sua sola presenza era garanzia assoluta di interpretazioni magistrali e mimetismo mozzafiato. Ricordarsi cioè che esisteva questo attore fantastico dalle movenze magnetiche, la faccia spigolosa e lo sguardo folle in grado di ipnotizzarti, anche quando magari la pellicola cui prendeva parte non era il top. Sono ricordi che amplificano il magone dinanzi all'amara constatazione di quanto oggi, quando il suo faccione depresso e perennemente incacchiato compare in un film, il sentimento che assale lo spettatore medio sia un misto di sufficienza e rassegnazione, il medesimo mix che si riserva a un Cristopher Lambert qualsiasi. E questo fa male al cuore. Perché rimettersi a guardarlo nel ruolo dell'aspirante comico in Re per una notte, film tra i meno gettonati di Scorsese del 1983, è una esperienza lisergica, che espande gli orizzonti.
Siamo a New York e Rupert Pupkin (Bob De Niro, appunto) è un accanito fan del comico televisivo Jerry Langford (un sempre gigantesco Jerry Lewis). Costui, aspirando a emulare la fama del suo idolo, dopo un fortuito incontro comincia a perseguitarlo nel tentativo di ottenere un’audizione. Langford inizialmente asseconderà le insistenze di Pupkin, finché questi non gli farà perdere la pazienza. Di fronte ai rifiuti di Langford, Pupkin, aiutato dalla sua amica mattoide Marsha (Sandra Bernhard), escogiterà un folle piano per avere i suoi minuti di gloria: rapisce il comico e chiede alla produzione dieci minuti di show per lasciarlo libero!
Clamoroso flop al botteghino (al punto di mettere in ginocchio Scorsese per qualche anno, costringendolo a racimolare finanziamenti indipendenti per il suo successivo Fuori Orario), Re per una notte costituisce un'efficace parabola sull'anelito al successo facile e la smania di apparire in tv ed è al contempo un'istantanea - quasi profetica - della attuale società dell'immagine. Oltre ad uno strepitoso De Niro, è doveroso segnalare la suggestiva colonna sonora di Robbie Robertson (ex-chitarrista dei The Band), il quale collaborerà con Scorsese anche per le colonne sonore de Il colore dei soldi e Casinò. La pellicola rappresenta per il grande cineasta italo-americano il primo tentativo di commedia (anche se virato in chiave agro-sociologica) ma è anche il battesimo di un inedito Jerry Lewis in versione drammatica nonché di un De Niro per la prima volta in veste comica: tra i due interpreti principali dell'opera pare si sia creata sul set un'alchimia particolare, con l’uno chiamato a interpretare il ruolo che solitamente viene dato all’altro. E infatti è strabiliante vedere l'eccezionale interprete di Taxi Driver farsi surreale, isterico e a tratti grottesco mentre una delle personalità comiche più importanti d'America assume qui toni freddi, distaccati e autorevoli. Piccola chicca per intenditori: nel film compaiono in un cameo Mick Jones, Joe Strummer e Paul Simonon, membri dello storico gruppo punk-rock The Clash. Da rivalutare.

14 commenti:

Clara ha detto...

Amo molto il vecchio De Niro - soprattutto quello di The Deer Hunter - ma tutto quel grande Bob. Ti segnalo Mean Streets, sempre di Scorsese, probabilmente lo conosci già. Grazie per il post. Due tre sere fa ho riguardato The Godfather-part II e c'è un magnetico, strepitoso De Niro. Un abbraccio Omar.
Ps. adoro i Clash, fra l'altro.

sartoris ha detto...

@Clara: eh eh Mean Strett lo conosco a memoria!!! ;-)

Clara ha detto...

Non avevo dubbi :-)

Fabrizio ha detto...

"i peccati non si scontano in chiesa..."

sartoris ha detto...

Fabrizio, sapevo che saresti stato solleticato dal post ;-))

BurinoCarino ha detto...

il fatto è che pe me a bobbe i firme de oggi je fanno schifo
e cia pure ragione

Annalisa ha detto...

Hai letto anche il romanzo? The fan? Chissà se lo ripesco, un paperback di almeno una dozzina d'anni fa...

sartoris ha detto...

@Annalisa: ma sei sicura che THE FAN non sia il libro da cui è tratto quell'altro film con De Niro? Quello in cui lui è un fan accanito di Wesley Snipes (e che infatti è un po' una derivazione anni 90 di questo film!)

@BurinoCarino: c'hai raggione pure te, epperò si s'empegnasse un po' nun sarebbe male pe' nnoi appassionati ;-)

(grazie per la visita)

Annalisa ha detto...

Massì! Che scema! Hai ragione!| Illuminazione quando hai nominato Wesley Snipes (che deve essere anche sulla copertina del libro)!
Grazie, maestro.
Eh, insomma, quando uno sa tutto, sa tutto...
:-)

sartoris ha detto...

@Annalisa: ti confondi, quelli che sanno DAVVERO tutto qui sono Silvia e il vecchio Alex ;-)

Dario PM Geraci ha detto...

Uno dei film più sottovalutati di Scorsese. Personalmente sono sempre stato del partito di Al Pacino ma Bob è un fenomeno. Hai ragione, una volta la sua sola presenza nobilitava qualsiasi pellicola - vedi ad esempio lo strepitoso "Mistress" - oggi invece, beh è storia recente..
Speriamo che Scorsese, dopo questa parentesi fanta-sociologica dell'ultimo film, torni sui suoi territori.

sartoris ha detto...

@Dario: io non sono mai riuscito a decidermi sui due, anche il grande Al era (e forse è ancora) insuperabile, però anche lui qualche film sbagliato ultimamente lo ha fatto e si è addirittura guadagnato un Razzie Award quest'anno... (alla fine mi sa che di quella generazione di giganti l'unica a cavalcare sempre l'onda della impeccabilità sia la mitica Meryl Streep;-)

Dario PM Geraci ha detto...

Eh ma vedi, Al Pacino, ha mantenuto comunque il suo fascino fetido. De Niro si è imborghesito, è pacioso, lento, svogliato..
Immagino che l'abbia avuta per l'ultimo film con Sandler, purtroppo è andato malissimo al box office.

sartoris ha detto...

Già, per JACK AND HILL con Sandler, (quest'ultimo uno dei misteri del cinema americano: ma a qualcuno piace, fa ridere? Mah)