lunedì 23 gennaio 2012

Pugni e sudore, solo pugni e sudore...

«La boxe è un atto innaturale». Inizia così, semplice e diretto come un jab, uno degli straordinari racconti di F.X. Toole, irlandese d'origine, ex allenatore di pugili che nel 2000 ha raccolto in Lo sfidante (poi riedito nel 2004 da Garzanti come Million Dollar Baby dopo che Eastwood ne trasse il famoso film vincitore dell'Oscar) alcune delle sue prelibate storie di ring. Nato a Long Beach nel 1930 e scomparso in California nel 2002, F. X. Toole studiò recitazione alla Neighborhood Playhouse di New York guadagnandosi da vivere come lustrascarpe, tassista, barista e torero. Da sempre innamorato della boxe, non è mai stato un pugile professionista: ha iniziato a boxare quando aveva ormai oltrepassato la soglia dei quarant’anni, per pura passione. E da allora sul ring ha fatto di tutto: ha indossato i guantoni, ha vinto e ha perso, ha fatto l’allenatore, il massaggiatore, il secondo e il fermasangue, ha rincuorato i suoi pugili tra un incontro e l’altro, ha asciugato il loro sudore e ha tamponato le loro ferite, li ha sentiti soffrire, li ha visti trionfare e li ha soccorsi quando erano stesi al tappeto. Prima di morire affermò con incontrovertibile sicurezza che il pugilato per lui aveva smesso da tempo di avere segreti: l'autore ne conosceva a menadito tutte le tecniche, la storia, le sensazioni, ma anche i trionfi, le sofferenze, i trucchi, le combines. Nei racconti di Toole si disvela l'eccezionale carico di furore atletico che anima il quadrato del ring, dove il pugile è solo a confrontarsi con l'avversario e col proprio dolore. Ma anche tutto ciò che gli si agita attorno, prima e dopo il match. Soprattutto, Toole ha scoperto (forse più di Hemingway e Mailer, che pure seppero farsi cantori di questo tragico, straordinario sport) che sotto il ring si respira una irripetibile magia: la magia delle storie di vita sature della forza e della miseria che sono capaci di muovere gli esseri umani quando non hanno nulla da perdere - e tutto da guadagnare. James Ellroy trova che questo sia «il miglior libro di racconti di boxe mai scritto. Toole è il brillante figlioccio di Sonny Liston, è un pit bull rabbioso. Lo sfidante è un inno alla ferocia del desiderio e della sconfitta.» mentre la grandissima Joyce Carol Oates, che pure alla boxe dedicò articoli e saggi di successo, ha dichiarato che Lo sfidante «ti spezza il cuore. È così appassionante, una visione completa e generosa di un mondo al quale ci possiamo accostare solo con difficoltà, e ancor meno entrare. Sono storie divertenti, inquietanti, imprevedibili e ricche di suspense, ma soprattutto terribilmente vere. Toole scrive come chi torna dall’inferno e brucia dalla voglia di raccontare quello che ha visto.»

Lo sfidante (Million Dollar Baby)
F. X. Toole (Ed. Garzanti)

7 commenti:

Silvia ha detto...

Grande scrittore, Toole; intenso, crudo e lirico.
Bello anche A BORDO RING.

In attesa di KATHERINE DUNN che sta lavorando a THE CUT MAN -ambientato sempre nel mondo della boxe- e con la speranza che venga tradotta e pubblicata come si deve:-(

OT: La variante di Luneburg mi era piaciuto molto...il film, invece, era debole , senza fremiti.
Se ti è possibile leggilo, Omar: Mauresing è uno scrittore avvincente, elegante e un po' cerebrale che può davvero piacere molto!

Silvia ha detto...

Naturalmente il film era Canone inverso... secondo me fortemente deterrente per chi volesse accostarsi alla scrittura di Mauresing.

sartoris ha detto...

@Silvia ma infatti è successo così a me, io Tognazzi lo aborro (cioè, in realtà forse di riflesso, perché mi irrita la Izzo) (la verità è che i figli di Ugo sono tutti cresciuti all'ombra di cotanto padre, provo fastidio a dire che non mi piace come lavorano i vari Gianmarco e fratelli per rispetto verso l'arte del padre, però insomma, non ne imbroccano una giusta!!!)

Silvia ha detto...

Sì, avevo letto che film era nell' altro post.
Anche a me irrita la Izzo o, forse, mi irrita tutto quel silicone :-(

sartoris ha detto...

già, tutto silicone :-)
(che poi anche là è strano: gli Izzo hanno dato tanto, tantissimo al cinema italiano, essendo una famiglia di doppiatori davvero dotatissimi. E però non si può vedere 'sta matrona in tutti i salotti televisivi che parla di amori, figli e divorzio manco fosse la Sibilla Cumana)
(vabe', oggi credo di avere un po' di acidità in circolo:-))

PS (FX Toole è mitico, ho letto il suo raccontino contenuto in Millenium Thriller ed è fantastico, tra i migliori della serie)

Anonimo ha detto...

Faccio solo un complimento ad Omar in generale per la pulizia della scrittura che non ne posso più di ignobili sbrodolamenti stilistici, come ho già detto da altra parte. Chi non sa amare le parole vada alla striglia secondo il noto poeta.
Fabio
P.S. Piccolo sfogo senile (almeno questo...).

Anonimo ha detto...

@Fabio: grazie molte!
il giorno in cui ti capitera' di leggere uno dei miei romanzi capirai quanto sia attaccato alle parole e alla lingua (mi accusano di essere fin troppo aulico, ma io ci lavoro sopra da anni;-)

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