giovedì 26 gennaio 2012

Adolescenti del nostro tempo...

Joyce Carol Oates non appartiene - grazie a dio! - a nessuna categoria letteraria ben definita (ammesso che un catalogo siffatto abbia un senso), poiché questa potentissima scrittrice, autrice infaticabile di saggi, romanzi, opere teatrali e poesie nonché docente alla prestigiosa Università di Princeton e candidata in perenne odore di Nobel, è sicuramente una tra le voci più originali ed inclassificabili della letteratura occidentale.
Figli randagi raccoglie sei racconti risalenti al lontano 1974, ma che non accusano minimamente il colpo dello scorrere degli anni. Sono storie che fondono una visione realistica e violenta dell'esistenza con immagini grottesche, più nere dalla pece, inquietudini capaci di consegnarci figure davvero indimenticabili di giovani nati vecchi, di ex adolescenti folli o precocemente sfioriti, e di ragazzini problematici. Allen Weinstein, nella novella Nella regione del ghiaccio, è ad esempio un «biondino esile, inespressivo» che, prima di suicidarsi nelle buie acque d'un lago, cercherà di coinvolgere nella sua follia suor Irene, una giovane insegnante universitaria. Joyce Carol Oates descrive l'insolito rapporto fra la monaca e il giovane (ebreo), sfiorando magistralmente il morboso - e il macabro - con un'insistenza che rende piena giustizia a chi per anni l'ha definita la «dark lady» della narrativa d'oltreoceano. Elizabeth June Smith, che tutti chiamano semplicemente Smith, è invece la protagonista di Figli randagi: la cupa novella che è stata scelta a intitolare la raccolta tradotta in italiano. La ragazza, che dimostra diciotto anni ma ne ha in realtà ventisei, ci viene presentata come una mezza sciroccata. Nel suo viso piccolo e scialbo si legge un'enigmatica, sulfurea impronta di concentrazione. Le sue narici sono «orlate di bianco, il bianco della rabbia». Ma risveglierà il ricordo di un amore giovanile in un noto e rispettato urbanista di nome Benedict. Inarrivabile è invece la descrizione del balordo Eddie Friend nel racconto - tra i più noti - intitolato Dove stai andando, dove sei stata?, un grumo di angoscia cadenzata vissuta in prima persona dalla adolescente Connie, lasciata allo sbando da genitori assenti. La Oates, sfidando con intelligenza situazioni spesso al limite della "telenovela", disegna in poche stringate paginette sei parabole che rimescolano il sangue nella loro calcolata prevedibilità. Esistono aggettivi per una scrittrice di questo calibro? No, decisamente non ne esistono!

Figli randagi - Joyce Carol Oates (Ed. E/O)

15 commenti:

Dario pm Geraci ha detto...

Bene, ormai il tuo sito fa parte della rassegna stampa mattutina Omar.
Stamattina infatti mi ero quasi allarmato non vedendo new entries..;)

Anonimo ha detto...

Grazie Dario, lusingato, anche se aggiornare ogni giorno e' un impegno tosto (per dire: questa rece della Oates e' del 2008, ma quando sono a corto di tempo riciccio con piacere, anche perche' i post di quell'anno li han letti 4 gatti, ora i contatti sono moooolto più' gratificanti:-)))

Sartoris by Mobile

Annalisa ha detto...

Eh, ho acquistato qualcosa ma non ho mai letto. Devo rimediare.

sartoris ha detto...

@Annalisa, maddai? Una lettrice avida come te? Non puoi perderti la Oates, è un viaggio nella perizia e nella bravura (personalmente, guarda, la elevo senza problemi al livello di un Faulkner o di un Roth, ed è pure prolifica, per cui hai l'imbarazzo della scelta) (io mi sentirei di suggerirti UNA FAMIGLIA AMERICANA, libro fantastico, e ZOMBI, gran mistery esistenziale)

Silvia ha detto...

Non mi sazio mai di leggere ciò che ha scritto e continua a scrivere questa esile donna dalle mille vite.
E' di una prolificità disarmante e, anche quando c'è calo narrativo, si resta sempre a livelli alti. Nei suoi romanzi e racconti noto sempre una tensione sessuale strisciante che trovo inquietante ma coinvolgente al massimo.

Mi fa molto piacere che tu abbia un'opinione così lusinghiera di JCO:-)...io le
assegnerei subito il Nobel!!!

sartoris ha detto...

@Silvia, anch'io vorrei subito il Nobel per lei, poi penso che lo hanno dato a Fo e mi tranquillizzo, la Oates può fare senza (e pure Philip Roth, McCarthy, ecc) :-)

Annalisa ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Annalisa ha detto...

Sì, ma... Non so se vi rendete conto, voi suggeritori di questo blog, che seguirvi può diventare un lavoro di tutto rispetto :-P

Anonimo ha detto...

E' una delle mie scrittrici preferite e, caro Omar, ho iniziato a seguire quotidianamente il tuo blog proprio grazie alla Oates; mi colpì una tua replica ad un mio commento sui romanzi di questa scrittrice nel blog di Andrea (Pegasus). Mi sono detto ... uno che legge la Oates e ama i film con la Huppert... è uno da tenere d'occhio :-)))
In ogni caso consiglio, certo non a te che sicuramente lo avrai letto, L'età di mezzo
Tra l'altro pochi giorni fa Mondadori ha pubblicato un suo romanzo inedito : la ragazza tatuata
Valter

Anonimo ha detto...

@Annalisa: concordo, star dietro a tutto e' un casino, bisognera' trovare una soluzione :-))

@Valter, mi ricordo perfettamente i nostri commenti da Andrea, e infatti mi aspettavo una tua visita oggi;-))

Sartoris by Mobile

Silvia ha detto...

La ragazza tatuata, eh? benissimo:-))) e grazie per la segnalazione.
*L'età di mezzo* é molto interessante: a me è sembrato quello meno riconoscibilmente oatesiano- e ho dovuto impiegare più pag. per farmi catturare- ma è bello, profondo, scritto con cura.
Forse un po' deludente - si fa per dire- è stato *Una brava ragazza*...dava l'idea di essere poco curato.

Anonimo ha detto...

Sì, però piano che io ho una certa età....)
Fabio

serena ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
serena ha detto...

Ciao amico runner! (Vabbè io camminavo..)

sartoris ha detto...

@Serena: era un bel camminare, il tuo, dai :-)