martedì 27 dicembre 2011

un ragazzo in cerca della verità...

(torna Annalisa, scatenata per Voci Amiche).
Ho letto il libro in e-book, e l’ho letto gratuitamente, dato che la casa editrice (Marsilio, quella, per intenderci di Stieg Larsson), distribuisce uno, tra due titoli, ai primi cento bloggers che ne fanno richiesta e che poi recensiscono il libro stesso. Io l’ho richiesto, l’ho avuto nel giro di una giornata e l’ho letto, per poi farne la recensione sul mio blog. Ma, se interessa, questo è quello che ne penso (depurato come sempre da qualsiasi accenno troppo preciso alla trama, perché è più forte di me, non riesco a dirvi che l’assass...). Allora, vediamo: siccome è nella collana “farfalle” della Marsilio, vi aspettate il giallo; siccome è pubblicato nella collana di Stieg Larsson, vi aspettate anche un po’ di noir e di cupezze; siccome è un esordio, vi aspettate anche qualche ingenuità. C’è tutto questo, in Blacklands, e c’è dell’altro. Intanto, la storia, dove delitto e colpevole non hanno bisogno di svelarsi a poco a poco, e fin dalle prime pagine saltan fuori senza esitare. Ma il delitto è vecchio, la morte è lontana e il colpevole è in galera, così che tutto è filtrato dalle letture, dai pensieri e dalle ossessioni di un ragazzino che, con cocciutaggine ma anche con coraggio e una buona dose di “adultità”, vuole  saperne di più. Insieme alla storia, le motivazioni del protagonista: vuole sapere per diventare, con un eroismo che sa molto di quotidiano e con una montagna di ingenuità, quello che salverà la propria famiglia dalla tristezza, dalla nevrosi, da una cupezza che non dipende soltanto da povertà e nervosismo e convivenze apparentemente mal sopportate, ma è legata a filo doppio con una lontana morte mai risolta del tutto. Tutto questo, intrecciato con i mille fili che sostengono la vita di ogni giorno, la scuola, gli errori, i compiti, gli amici, i panini divisi a metà, i bulli del quartiere, il fratellino più amato, uno zio scomparso ragazzino, la nonna inquieta e in perenne attesa, la madre sola e irrisolta, il desiderio di un padre che forse si realizzerà e forse no. E anche se in questi risvolti famigliari e personali l’autrice pare essere più capace di dipingere il suo quadro, con tocchi lievi ma non per questo superficiali; con pensieri appena accennati ma rivelatori; con scene banali ma, alla fine, chiarificatrici; ecco, se qui la Bauer è sicura e convincente, è anche ammirevole la sua capacità di angosciare il lettore, nei primi capitoli, immergendolo senza bisogno di grandi effetti speciali in un’atmosfera lenta, ossessiva, fredda, preoccupante, che corre parallela alla vita di tutti i giorni. Allo stesso modo, è abile nel tracciare i lineamenti del carcere, delle sue celle, dei suoi riti più o meno abnormi, dei suoi abitanti (delinquenti, medici e guardie) senza mai eccedere, senza mai aver bisogno - di nuovo - di effettacci, ma intanto rivelando delitti, motivazioni, e perversioni che vengono sfiorate, scavate, ricordate, suggerite, e appaiono agli occhi di chi legge attraverso le pupille deformate di chi, queste perversioni, le ama. Inquietante, anche qui. Forse è per questo che, nella lettura, si tendono a dimenticare certi inciampi: il fatto che Steven, il dodicenne protagonista, ha spesso pensieri, atteggiamenti, scelte, astuzie e coraggio da adulto;  e si può trascurare che il colpevole, oltre a lasciarci sulla pelle uno sgradevole e scivoloso senso di corruzione e anomalia, si comporti a volte in modo fin troppo ingenuo o fin troppo facilitato dalle circostanze. Nel complesso, dunque, imperfetto ma da leggere.

Blacklands - Belinda Bauer (Marsilio eBook)

8 commenti:

Silvia ha detto...

Grazie per la recensione puntuale e corposa , Annalisa.
Sembra molto interessante e appetibile questo pyscho-thriller ( non sapevo fosse vincitore del Gold Dagger dello scorso anno ).
L'unica cosa indigesta rimane il prezzo : è mai possibile che il cartaceo costi 14,88 euro e l'eBook ben 11,99?

La prof ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Annalisa ha detto...

Oddio, ero così soddisfatta di averlo avuto gratis che non ho controllato i prezzi.
Sì, questa storia degli ebook che hanno un prezzo solo lievemente inferiore al libro cartaceo è proprio irritante (tanto è vero che quasi tutti gli ebook che ho sono gratuiti, e ne ho appena acquistati alcuni -anche della Marsilio- che rientravano in una fascia di prezzo sotto i 5 euro; se questo costa 12 euro, sì, è un po' troppo, e forse è ilc aso di farlo notare alla casa editrice, no?

sartoris ha detto...

essì, questa cosa dei prezzi è strana, ne parlavamo in calce alla raccolta della Newton e ora torna fuori con gli eBook (i miei libri, per dirne una a caso, BookRepubblic quest'estate li ha venduti in un pacchetto convenientissimo, ma credo ora siano tornati a un prezzo forse eccessivo perché di nuovo singoli) (bisognerà affrontare il discorso, prima o poi, ma ogni volta che ne parlo con la mia casa editrice scopro che non è così facile come si crede, e che la colpa non è necessariamente dell'editore - mi sa che è l'intera "filiera" che va rimessa in discussione)

Silvia ha detto...

Cara Annalisa
ci mancherebbe che tu, oltre a regalarci le tue generose recensioni, debba controllare anche i prezzi!!!
E' che da un po' di tempo sono irritata dai prezzi di “tutti” gli ebook, non di questo della Marsilio in particolare. A Natale i miei volevano regalarmi un e-reader ( un semplicissimo Kindle) e non l'ho voluto : finché non ci sarà un reale vantaggio rispetto al libro di carta non comprerò un e-book , nonostante la cronica mancanza di spazio in casa.
Scusami per lo sfogo e grazie ancora- e complimenti - per la tua voce amica :-)

Annalisa ha detto...

Sì, però, vedi, io ho preso "Ferro e fuoco" in e-book e l'ho pagato 4,99, il che mi sembra ragionevole, no?
Mentre un libro che, in cartaceo, paghi (come dice Silvia) 15 euro, è possibile che costi, in formato elettronico, 12 euro? Cioè, mi chiedo sempre, in realtà la parte fisica (carta e cartone), di stampa, di stoccaggio, di distribuzione (sempre fisica) e di mantenimento (fisico) nelle librerie, viene a pesare su un libro nemmeno per il 20% del suo valore? E' questa la proporzione?

Annalisa ha detto...

Ops, vedo che siamo in contemporanea a commentare.
Aggiungo che io dietro al Kindle ho sbavato per anni, e ora che il maritino mi ha regalato l'ultimo modello, quello in vendita anche in Italia, sono contentissima. Però, aggiungo, l'ho riempito con romanzi o saggi avuti (legalmente) gratis (tieni conto che i classici sono spesso a costo zero). Ci sono alcuni siti che offrono e-book a poco o a niente, e proprio oggi ho scaricato una bella edizione di Alice nel paese delle meraviglie, versione integrale, che non avevo (sempre costo: zero), comprensiva di classiche "vignette" di Giovanni Tenniel.
Certo, se vuoi l'ultimo di Stephen King, non lo trovi gratis (anzi, non c'è nemmeno a pagamento, per ora), ma il modo di farsi una bella biblioteca elettronica, c'è.
(mi scuso con il padrone di casa per l'invasione, eh, ora vado a laurà)

sartoris ha detto...

@Annalisa, tranquilla, anzi, il tuo parere è prezioso e mi riservo di fare prima o poi un post sulla questione (cioé, non lo so nemmeno io se ne ho voglia, il fatto che è un argomento che brucia, che richiede contributi esperti e soprattutto mi vede anche parte in causa - più o meno, perché fosse per me io i miei romanzi li venderei a due euro, ma poi come li paghi i bravi grafici, i bravi redattori, i bravi uffici-stampa, i bravi tipografi e i "quasi"bravi distributori? :-)
vabe', ci torniamo...