mercoledì 4 febbraio 2015

dodici scimmie (incipit)

«Nel sogno c'è il tuono, gente che grida, il sibilo attenuato di un interfono. Molto in alto, uno schermo mostra gli orari dei voli, una foto di bimbi sorridenti. A venti metri di distanza una donna s'inginocchia sul pavimento di mattonelle di fianco a un uomo con una camicia a fiori. Mentre il ragazzo li osserva, la mano della madre si serra attorno alla sua. Riesce a sentire il sudore del padre, più forte del dopobarba Old Spice, a udire la voce del padre che ingiunge, mentre lo strattona e lo trascina via con forza:
- Andiamocene...
Poi il trepestio di passi che corrono, il lamento stridulo e lontano di un allarme, da qualche parte dell'aeroporto. Guarda fisso, rifiuta di muoversi e arriccia il naso. C'è un odore stranamente familiare e nello stesso tempo sconosciuto, qualcosa che di sicuro non ha mai sentito prima: salnitro e metallo bruciacchiato. Per un istante si chiede se non si tratti di un sogno, se non abbia dimenticato qualcosa. Ma poi la voce del padre diventa irosa, addirittura spaventata.
-... Andiamocene, non è posto per noi.»

L'esercito delle 12 scimmie - Elizabeth Hand (Ed. Sonzogno)

1 commento:

CREPASCOLO ha detto...

" Nell'entrare in quell'opificio di sapienza e di memoria, non potei fare a meno di provare un brivido mentre i portoni pesanti si chiudevano alle spalle del mio maestro e mentore . Giasone di Godvilla, come sempre, non mutò espressione e con piglio deciso si avviò per la via della biblioteca, quasi ci fosse già stato, circostanza che sapevo non corrispondeva al vero. Nello stanzone dodici scimmiette in saio stavano trascrivendo la summa dei libri del Congresso. La tredicesima era stata uccisa qualche tempo prima, probabilmente dopo il crepuscolo. Le sue ultime parole erano state " perchè non l'avete chiesto ad Evans ?".
Blackbird Barnum, abate illustrissimo, confidava nelle capacità deduttive del mio signore e donno Giasone perchè le autorità imperiali - nella persona di un detective senza palle - non avevano alcuna volontà di inferferire con l'esercito di monaci guerrieri addestratori di scimmiette sapienti e risolvere l'enimma . Come dare loro torto? "
Incipit de Il Nome del Sarto Ristoratore, racconto tratto dalla antologia Echi di Vittorie al Monopoli nel Crepuscolo.
Non proprio un bestseller. Forse regalarla a chi comperava una copia di muli del Missouri non è stata una buona idea. Pazienza.