lunedì 19 settembre 2011

dalla Puglia con furore...

«Appena Donna Sabbedd' si sgravò, la creatura non avette manco il tempo di pigliare fiato che fu vestita di nero.
Tanto per cominciare, naturalmente, l'ammatassarono stretta stretta con le fasce di lino bianco che allora, siccome non ci stava lo sciupasciupa di mo, passavano per risparmio da un piccininno che cresceva a un altr'uno che nasceva. Pure a lei lasciarono libere solo le braccia piccinonne piccinonne e la capa, quella capa gloriosa dove già si potevano intravvedere la babbìscia (sì, il mento pronunciato, come si dice in italiano) e, con una certa fantasia, pure i capelli ondulati che da giovane l'avrebbero fatta assomigliare nientedimeno che ad Alida Valli. E ci sta da dire che con quelle fasce la stringèttero, sin dal primo dì, con tanta forza da tradire qualche speranza segreta, se non l'intenzione vera e propria di strozzarne lo sviluppo, di soffocarne la vita, insomma di farla tornare là da dove era venuta, non chiamata e meno che meno desiderata.»

Capatosta - Beppe Lopez (Ed. Mondadori e Besa)

2 commenti:

Annalisa ha detto...

Pensavo di leggere qui e basta. Ma quando sono arrivata (dopo il resto) a quel "la stringèttero"...
Credo che cercherò di averlo :-)

sartoris ha detto...

bhe', Annalisa, quando uscì per Mondadori CAPATOSTA fu un gran successo oltre che un caso (per lo stile, e il modo nuovo di affrontare la «meridionalità»). Ora lo ristampa questo piccolo editore leccese, BESA, lo trovi senza problemi sia in libreria (ordinandolo, magari) ma anche su IBS e AMAZON

te lo consiglio vivamente, incontrerà il tuo gusto, ne sono certo (ormai un po' lo conosco :-)