mercoledì 17 giugno 2015

certe volte si moriva...

«Il mondo aveva i denti e in qualsiasi momento ti poteva morsicare. Questo Trisha McFarland scoprì a nove anni. Alle dieci di una mattina dei primi di giugno era sul sedile posteriore della Dodge Caravan di sua madre con addosso la sua maglietta blu dei Red Sox (quella che ha 36 GORDON sulla schiena) a giocare con Mona, la sua bambola. Alle dieci e mezzo era persa nel bosco. Alle undici cercava di non essere terrorizzata, cercava di pensare: Questa è una cosa seria, questa è una cosa molto seria. Cercava di non pensare che certe volte a perdersi nel bosco ci si poteva fare anche molto male. Certe volte si moriva.
Tutto perchè avevo bisogno di fare pipì, pensò... quando poi il bisogno non era così terribile e in ogni caso avrebbe potuto chiedere a mamma e a Pete di aspettare un minuto mentre lei andava dietro un albero. Stavano litigando di nuovo, sai che novità, ed era per quello che era rimasta un po' indietro e senza fiatare. Era per questo che aveva lasciato il sentiero e si era messa dietro un cespo di vegetazione bella alta. Aveva bisogno di un attimo di respiro, ecco. Era stanca di sentirli bisticciare, stanca di fare la spensierata sempre di buonumore, quando era lì lì per gridare a sua madre: E lascialo andare, allora! Se ci tiene tanto a tornare a Malden e a stare con papà, perchè non lo lasci andare senza tante storie? Ce lo porterei io se avessi la patente, se non altro per avere un po' di pace e tranquillità!»

La bambina che amava Tom Gordon
di Stephen King (Sperling Paperback)

4 commenti:

LUIGI BICCO ha detto...

Letto al tempo. Un buon romanzo nella fascia medio/alta di King. Ma in particolare vanta in effetti uno dei suoi migliori attacchi.
Che poi, anche se in realtà c'entra poco, non so perché ma l'inizio mi ha sempre ricordato "In Fondo alla Palude di Lansdale" (che fu pubblicato solo un anno dopo questo).

Insomma, paludi, foreste e bambini che si perdono. Sarà per quello, eh :)

sartoris ha detto...

Prima o poi (toh come il tuo blog) ti porterò a fare un giro per le paludi che ci sono dalle mie parti (area marina, diventata riserva naturale e usata come sfondo per il mio "uomini e cani") così credo forse comprenderai la mia fissa per certa America :-) Apulia swamp russe :-)))

sartoris ha detto...

Ehm quel "russe" era "rules" dannato T9

Annalisa ha detto...

Bel libro, scoperto tardi, ma ne valeva la pena :-)