martedì 6 maggio 2014

...incipit del racconto «L'Arena»

«L'avevano catturato sei mesi prima. E quella sera Harry sarebbe sceso nell'arena. Lui e Big George, subito dopo che i pitbull avessero finito di sbranarsi reciprocamente le budella, sarebbero scesi a fare il proprio lavoro. Il perdente sarebbe restato lì, per essere dato in pasto ai cani, tenuti a stecchetto per l'occasione.
Quando i cani avrebbero finito di mangiare, la testa del perdente sarebbe stata piantata su un palo. Già dodici pali circondavano l'arena. Su ciascuno poggiava una testa, o un teschio, a seconda di quanto tempo era stata esposta agli elementi, alle formiche ambiziose che s'arrampicavano su pali e agli uccelli affamati. E naturalmente, a seconda di quanta carne i pitbull avevano strappato prima che la testa venisse issata sul palo.
Dodici pali. Dodici teste.
Quella sera sarebbero stati alzati un nuovo palo e una nuova testa.
Harry guardò la congregazione. Tutti quanti, più o meno sessanta. Un vero spettacolo. Sembravano creature folli uscite da un libro di Lewis Carroll. Solo che non avevano lunghe orecchie da coniglio o buffi cappelli a cilindro. Erano soltanto buzzurri di una zona agricola fuori mano e arretrata, non troppo diversi da lui. Con una sola differenza. Erano matti come topi ballerini. O forse non erano matti loro, era matto lui. Certe volte aveva la sensazione di essere finito in un universo parallelo dove non valevano le vecchie leggi della natura e del bene e del male. Come Alice che piomba nel Paese delle meraviglie attraverso la tana del coniglio.»

MANEGGIARE CON CURA
di Joe R. Lansdale (Ed. Fanucci)

3 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

" Big George era stato una sorpresa, come vedere topi ballerini discutere di Kafka alla Sorbona di fronte ad una assemblea di Playmobil armati di smilex che si spruzzavano a vicenda, perchè non era un nero enorme, ma un inglese bianchiccio ed effeminato vestito come una geisha disegnata da Peynet e colorata da Brendan Mc Carthy. Era un pop singer bollito che stava cercando di raggiungere Vattelapesca ( in originale Palookaville ndt ) dove avrebbe cantato per una assemblea di vecchietti vagamente brucedernici quando la sua Mytery Machine si era fermata per la benza tra i buzzurri che per prima cosa avevano arrostito il suo Scooby Doo.
Big Geo si allenava con Harry ogni santo giorno e, sebbene a vederlo non avresti detto che fosse in grado di resistere x una ripresa contro Laura Dern, aveva in + di un'occasione dimostrato la rapidità e la ferocia di un T-Rex da Jurassic Park, se Jurassic Park fosse stato scritto da un Lewis Carroll sotto acido.
E venne il giorno del Big Match. Il profumo di pollo fritto si poteva sentire fino in Nebraska.
Il predicatore, bizzarra combo di Cotton Mather e Jerry Springer, chiese a Dio Onnipotente di dorare le loro pannocchie e di spostare le pioggie battenti sul Nebraska, considerato l'annata precedente in cui si erano dovuti accontentare di una overdose di ranocchie gonfie ed umide. Promise, in cambio, uno slugfest come non se vedevano da quando un castoro rabbioso aveva morso la vedova Gilligan e questa aveva fatto a strisce il cinghiale da monta del vicesindaco. Ed il vicesindaco. Brr.
Harry e Big Geo erano soli nel silenzio, circondati da un Barnum come potrebbe allestire Satana.
Harry fece un passo verso il suo antagonista. BG alzò una manina curata e cominciò a cantare: " War War is stupid and people is stupid "( War song, Culture Club ndr ). La posse dei freaks fu percorsa da un fremito, come l'attimo prima di una tsunami, come il momento in cui la caffettiera raggiunge l'orgasmo. Poi tutti cominciarono a cantare. Harry lasciò quella banda di matti e tornò alla sua vita senza storia. "

Crepascolino - io gli voglio bene, sia chiaro, nononstante tutto - ha una vera passione per i coriandoli e lo perdono ora e sempre, anche se ha il vizio di prendere manciate di pagine dei miei libri per i suoi attacchi d'arte. La mia antologia Fanucci
( con cover arancione ) è ora un libretto con una foliazione che non basterebbe a Diabolik per fare un colpo in una rosticceria ambulante. Ho letto l'incipit del racconto e ho provato ad immaginare come potrebbe terminare. Chiedo scusa a Joe se sono tanto ma tanto uscito di carreggiata. Texas state of mind, ora e sempre.

sartoris ha detto...

Anche io copertina arancione, a dirla tutta :-)

Anonimo ha detto...

arancione anche io, uno dei più bei regali di compleanno!

M.P.