«La buia foresta d’abeti incombeva minacciosa sul corso d’acqua gelato. Di recente il vento aveva spazzato via dagli alberi la bianca copertura di brina, e ora sembravano inclinarsi uno verso l’altro, neri e sinistri, nella luce che svaniva. Un profondo silenzio avvolgeva il paesaggio. Era un paesaggio desolato, privo di vita, immobile, così solitario da non suscitare nemmeno tristezza. C’era piuttosto in esso come una risata appena accennata, più spaventevole di qualsiasi tristezza, una risata senza gioia simile al sorriso della sfinge, gelida come il ghiaccio e severa come l’infallibilità. Era l’imperiosa e incomunicabile sapienza dell’eternità che rideva dell’inutilità della vita e dei suoi sforzi. Era il Nord selvaggio, il nord dal cuore di ghiaccio.»
Zanna Bianca - Jack London (Ed. Einaudi)
2 commenti:
eh, beh... ma allora... ;)
@Eddy, un po' nostalgia dai :-))
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