mercoledì 16 aprile 2014

mostroni e vichinghi...

Quel povero cristo di James Caviezel deve averci preso proprio gusto, a farsi mazzulare per bene. Diventato famoso per i supplizi subiti nel capolavoro in aramaico di Mel Gibson, in Outlander le prende di santa ragione anche da un gruppo di vichinghi nerboruti e incazzati neri. E come ci è finito il buon Caveziel, intabarrato in un pellicciotto d'orso e con lo sguardo fiero, in mezzo a cotanto gruppo di guerrieri nordici alle pendici di un fiordo norvegese? Semplice: l'attore americano in questa pellicola del 2008 impersona un umanoide extraterrestre che si sfracella con il suo velivolo spaziale nel bel mezzo di un lago scandinavo attorno al 700 a.C. liberando involontariamente - per la goduria degli autoctoni - un monumentale mostrone sputafuoco dalla pelle luminescente che si trovava a bordo della navicella. La creatura, un bestione un po' insetto e un po' carrarmato, grufolante e terrificante al punto giusto, si porta a sua volta appresso un appetito assai vorace e in quattro e quattr'otto le varie tribù di adoratori di Odino saranno quindi costrette a smettere di prendersi reciprocamente a legnate per far fronte comune contro di esso: pena l'estinzione della razza vichinga. Per ripulire quelle lande immacolate dalla terribile minaccia, i guerrieri promuoveranno a loro eroe personale proprio Caviezel, non prima però - appunto! - di averlo pestato a sangue come piace a lui. Prodotto con un budget mica da buttare e diretto con buona mano da Howard McCain, il film rappresenta un curioso innesto (o perlomeno un tentativo di commistione) tra fantascienza e simil-peplum, con numerosi momenti divertenti e qualche sdrucciolevole ingenuità. Classico film da serata a encefalogramma piatto, birra ghiacciata affianco e popcorn a portata di mano. Buona visione.

3 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Diversi anni prima di lavorare al restyling del personaggio, Grant Morrison dichiarò che un eventuale " suo " Superman sarebbe stato un Cristo precipitato sulla Terra. Non vedeva altra chiave x raccontarlo di nuovo ( idea che riprende parte del concept originale del personaggio ndr ). Jim Caviezel è qui un alieno caduto su Midgard dopo essere stato il Gesù di Gibson. In un film con John Hurt da cui una volta tanto non sbuca un alieno dalla panza e con Ron - il Salvatore del Nome della Rosa e Hellboy - Perlman.
Bravo McCain. Peccato non sia riuscito a realizzare la sua prima idea di cui tento una sintesi: Caino - che nessuno può uccidere, nemmen la Morte , come è noto - trova lavoro nel bar di un punto di sosta in una colonia extramondo nel solito futuro cyberpunk prossimo venturo. Conosce una cassiera aliena e procace a nome Morlocca che in realtà è una runa aliena senziente che contiene il concept della mitologia norrena dopo che i terrestri di IKEAland hanno smesso di credere in Odino & co. Morlocca si innamora di Caino - tutte le ragazze vanno pazze per il bassista carismatico che se ne sta in un angolo e dice cose come " baby, lasciami stare stanotte perchè sono un'anima dannata " - e studia un magheggio perchè il Segno sulla fronte di Caino zompi nella macchina degli hamburgers insieme alle alghe ed altra roba riciclata vagamente commestibile dove in teoria le micro-onde dovrebbero annichilire il Veto. Il diavolo ci mette lo zampino e Quella Roba resta alive and kicking in tutte le pietanze assunte dagli avventori. Xenomorfi e cyborgs, creature ripiene di parapodi ed altre forme di vita alternative prese dalle convulsioni mentre espellono l'Ultima Tappa della Pista. Non proprio una buona pubblicità x il locale. Morlocca sostenne x eoni che era tutta colpa della salsa barbecue. Tutti gli anni una posse di immortali portava fiori sulla tomba di Caino. Bastardo fortunato, pensavano.

sartoris ha detto...

@Crepa io avrei terminato il commento con "peccato". ;-)

CREPASCOLO ha detto...

E' un'idea: peccato e Caino nella stessa frase mi sembra originale. Peccato originale.