lunedì 21 febbraio 2011

la scimmia naufraga di Wilson...

« - Sapete, anch'io non sono proprio un uomo comune. In quanto dedito alla tolleranza e all'apprendimento, conosco le ristrettezze del pregiudizio, i paraocchi della mente umana. Alcuni sono convinti che, poiché loro indossano bretelle rosse, allora anche il signore Jahvè deve far uso di bretelle simili -. Gallimauf ridacchiò da solo. Forse quel forestiero era un pericoloso democratico che pensava che gli uomini fossero tutti uguali.
- Credono che, se loro mangiano teste di merluzzo lesse, allora anche lo Spirito Santo fa lo stesso. Confondono le proprie usanze con la verità e considerano il proprio aspetto come la condizione naturale dell'uomo. Se solo avessero un po' di cultura, caro mio, la vedrebbero come noi. Ma dal pozzo della loro ignoranza loro irridono il cielo. Vi devo mettere in guardia. La vostra fiducia nell'uomo comune potrebbe essere mal riposta. Credo che rideranno di voi. Osserveranno le vostre gambe e faranno commenti sull'assenza di pantaloni, partendo dal presupposto che quegli indumenti di forma tubolare siano una specie di armatura morale. È come se dessero per scontata l'esistenza di un undicesimo comandamento: 'Indosserai i pantaloni'. Se da un lato considerano abituale il pelo, quando questo per esempio ricopre la testa in forma di capelli, dall'altro non capiscono la pelliccia lussureggiante che tanto vi nobilita il collo, il petto, le braccia e i piedi. Perché loro non si rendono conto, caro mio, che Jahvè vi ha dato una pelliccia così esuberante per proteggervi dal vento freddo dei climi invernali. Non è che la gente di qui sia cattiva. E' solo priva di esperienza. Le persone non comprendono che il Signore ha dipinto l'uomo in tutta la varieta' di colori che compongono la sua ampia tavolozza per adornare il mondo. Si stupirebbero ancor di piu' se aveste la pelle gialla come gli abitanti delle Cine o verde come la popolazione degli Antipodi. La gente qui e' sprovvista del vostro silenzio profondo e contemplativo. Le parole gli si riversano fuori dalla bocca come un fiume in piena, mentre i pensieri arrancano dietro. Non sentitevi offeso se scambieranno la vostra eleganza per stranezza.
Questi è l'uomo più bizzarro e rozzo che abbia mai visto, pensò Gallimauf, oltre a essere grottesco come una gargolla.
- Sarebbe per me un privilegio se mi concedeste di farvi da guida. Conosco tutte le persone di una certa importanza, non solo il balivo e il reverendo, ma lo stesso Lord Iffe. Sono considerato un rispettabile uomo di studi e un buon medico. Sono in grado di leggere, signore mio, senza muovere le labbra neppure per un istante - un trucchetto, come sappiamo bene, a cui ricorrono molti filosofi. Senza trascurare che possiedo ben cinque libri -. Gallimauf si lasciò sfuggire una specie di nitrito di modestia, che prontamente soffocò. Il forestiero non mostrava segni di reazione, a esclusione di una leggera oscillazione, e fissava il professore con uno sguardo calmo e curioso.»

Il Vangelo della scimmia - Christopher Wilson (Ed. Meridiano zero)

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