martedì 28 ottobre 2014

l'attacco di Crumley!

«Bravo chi sa spiegarle, le leggi. O come siano state cambiate dal tempo e dagli uomini. Per quasi ottant’anni, dalle nostre parti, l’unico modo per ottenere un divorzio era che uno dei coniugi finisse in galera per qualche reato o si facesse beccare in flagrante adulterio. La violenza fisica o la malattia mentale non contavano niente. E, nei dieci anni successivi alle mie dimissioni da vicesceriffo di contea, quelle antiquate leggi sul divorzio erano servite a riempirmi le tasche. Poi l’assemblea legislativa dello Stato, in un vortice di attivismo al termine di una seduta straordinaria, le aveva modificate lasciandomi in brache di tela. Adesso, da noi, i matrimoni possono terminare per divergenze inconciliabili. Entrambi gli schieramenti, favorevoli e contrari, erano rimasti più che spiazzati dall’imprevista iniziativa del legislatore, ma non tanto quanto il sottoscritto, che aveva passato i due giorni seguenti in ufficio, con un consistente malumore, a bere e godersi il panorama, soppesando un futuro che si presentava inaspettatamente buio. E il panorama aveva un’aria di gran lunga più piacevole delle mie prospettive.»

Il caso sbagliato - James Crumley (Ed. Einaudi)

2 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Se il sig. Stileliberoeinaudi lo avesse chiesto a me - non che sia tenuto a farlo, claro que si, e nemmeno Crepascola mi consulta + quando decide di comperare qualcosa sulla baia e così ieri ho visto nell'anticamera una giraffa di pezza che canta con la voce di Johnny Cash se tiri una cordicella - non avrei tradotto letteralmente il titolo The Wrong Case. Avrei optato x una di quelle elissi che hanno fatto tramontare definitivamente, tempo fa, la possibilità che io mi guadagnassi da vivere traducendo dalla lingua di Shakespeare e di Irvine Welsh. Una brutta storia che comincia con un depliant di un produttore australiano di strumenti ginecologici e che termina con me che spiego le mie scelte con le citazioni di Inseparabili di Cronemberg, ma non vorrei divagare e torno sul pezzo: io sono x cose come " In fondo alla bottiglia " o " Miglia da percorrere x Milo " o " La via meno battuta ".
Spero che Stileccetera getti un'occhiata ai post del tuo blog e decida di ricorrere ai miei servigi, xchè ho la casa piena di boomerang fosforescenti - non so se è colpa di mia moglie o una vendetta che arriva dalla terra dei Men At Work - e qualcuno dovrà sganciare un sacco di euri...

sartoris ha detto...

@crepa: il più bravo traduttore per Einaudi, Luca Conti, una volta passava spesso da qui. Ora ha cambiato mestiere, il che, a mio parere, la dice lunga su tante cose ;-) (chi ha occhio per intendere in tenda, gli altri in roulotte - come diceva Groucho!)