venerdì 24 settembre 2010

Surf e pallottole...

Frankie Machionne ha poco più di sessant’anni. Vende esche in un negozietto da qualche parte sulla costa di San Diego. Si tiene in forma, adora la buona cucina italiana, galoppa le onde sulla tavola da surf come quando era giovane e gestisce anche una piccola rete immobiliare, occupandosi di recuperare gli affitti e fornendo in sovrappiù alcuni ristoranti della zona di pesce e tovaglie. Una vita tranquilla ed operosa, scandita dagli appuntamenti amorosi con l’attuale compagna e le perenni riparazioni di cortesia a casa dell’ex-moglie. In mezzo una figlia adorata, sul punto di cominciare gli studi in medicina. Tran-tran quotidiano solido, rituale, sul crinale dell’encefalogramma piatto. Sino a pag.43. Poi comincia la musica, e saranno le pistole a cantare: nel giardino di casa una sera il protagonista di questo splendido romanzo trova parcheggiato un gigantesco Hummer, i bassi subsonici di un frenetico rap a martellare le tempie, la pioggia che cade incessante. Nell’abitacolo c’è il figlio di un boss locale che lo sta aspettando per chiedergli un piacere. In breve scopriamo che Frankie era uno dei più temuti killer della malavita, una leggenda vivente che in seguito a una serie di episodi compromettenti aveva preferito mettersi da parte, uscendo definitivamente dal giro. Ma quando un uomo si porta appresso un passato di sangue come quello di Frankie detto “machine”, nettarsi del male non è cosa da poco. Nel giro di pochi paragrafi l’intero universo mafioso della California gli è alle costole, e il lettore viene catapultato in una storia di proporzioni epiche pari al miglior MarioPuzo. Don Winslow, autore di questo L’inverno di Frankie Machine, efficacissimo noir ambientato nella costa ovest degli USA, è un ex-investigatore votato alla scrittura che si è guadagnato il plauso della critica e l’affetto del pubblico con un filotto di opere davvero degne (suoi i successivi Il potere del cane e La pattuglia dell'alba). Il romanzo procede teso e ritmato sino alla fine, scritto magnificamente in una lingua piana, mai eccessiva, capace di trascinarti lentamente nel complicato vortice dei giri del malaffare per farti parteggiare sin dalle prime pagine col protagonista, una figura crudele e nobile allo stesso tempo che presto (ma il progetto vacilla da anni ormai incompiuto) dovremmo vedere al cinema con la firma di Michael Mann e l’interpretazione di Bob De Niro (inutile dirlo, la cui bella faccia espressiva da italoamericano calza a pennello con quella del protagonista). Fantastico.

L’inverno di Frankie MachineDon Winslow (Ed. Einaudi)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Omar, ormai inizio a dubitare di vedere trasposto sul gran schermo dalla coppia Mann-De Niro questo bellissimo romanzo. Scrissi la recensione di Frankie Machine l'anno scorso e già allora annunciai i lavori intorno a 'sto film, però poi non ne ho più avuto notizia.

Il potere del cane sarebbe un altro bel film da trarre dal libro, anche se è un malloppazzo e potrebbero esserci troppe riduzioni, a meno non fare una miniserie tipo Band of Brothers...

La Pattuglia dell'alba l'ho comprato il primo giorno della sua uscita ma non ho ancora trovato il tempo o l'occasione per leggerlo, mannaggia a me!!

Saluti

Saluti!

sartoris ha detto...

Sì, comincio a dubitarne anch'io, mannaggia, peccato perché è un ruolo pensato proprio per DeNiro, cazzo, sarebbe ottimo per rinverdire la sua carriera ormai al minimo sindacale (vabe', anche se facesse ciofeghe per il resto dei suoi giorni già TORO SCATENATO, TAXI DRIVER e CAPE FEAR bastano per due o tre vite:-)

Anonimo ha detto...

Certo, ma perchè sprecare quel che resta da dire e da vivere? Vedi zio Clint...

sartoris ha detto...

Clint l'ho adoro a tal punto che sto volontariamente evitando di vedere INVICTUS, dalle recensioni in giro sembra un film decisamente poco riuscito e se non erro anche tu non ne parlasti benissimo quando uscì qualche mese fa...

Forse anche il vecchio Straniero con gli occhi di ghiaccio dovrebbe fermarsi un po', i passi falsi sono dietro l'angolo e lui ha già due film nuovi in uscita (uno su Edgar Hoover, se non erro)

Anonimo ha detto...

No non erri, anche se il primo ad uscire dovrebbe essere un thriller con ancora Matt Damon come protagonista, l'Hoover dovrebbe essere nel 2012. Purtroppo non mi ricordo i titoli. Invictus: è un film diverso, consolatorio, una sorta di favola, sicuramente non ai livelli dei precedenti e sicuramente un unicum nella produzione del Clint. E' un film pieno di speranza che, però, non racconta per nulla la complessità, ad esempio, della situazione sudafricana. Forse siamo alle solite: come gli scrittori anche i registi dovrebbero parlare solo delle cose che conoscono bene, vedi Gran Torino e la società USA. Comunque ho sempre gran fiducia nel più grande regista vivente, saprà sorprenderci ancora. O almeno lo spero...