venerdì 7 settembre 2012

L'America pazza e razzista di Krol

Finalista al Premio Bancarella 2008, questo splendido Callisto ci regala uno dei più rappresentativi esemplari di «spazzatura bianca» contemporanea. Odell Deefus, ventunenne spilungone bianco col nome da nero, protagonista del libro di Torsten Krol, è un perfetto perdente americano, un personaggio borderline privo di riscatto che molto sarebbe piaciuto a Erskine Caldwell o a Flannery O' Connor. Qui al suo secondo romanzo - il terzo è gli Uomini Delfino, sempre ISBN Edizioni - Krol è uno scrittore australiano avvolto dal mistero (ha diffuso ad arte la leggenda che lo vuole isolato e disposto a comunicare con il mondo esterno solo via mail, guadagnandosi quindi in breve lo status di Thomas Pynchon dell’era internettiana, anche se con Pynchon ha narrativamente poco a che spartire). In questo formidabile romanzo mette in scena una vicenda tragicomica che non mancherà di appassionare anche i più disinteressati a quel filone tutto «southern» che ha fatto grande tanta letteratura anglosassone. Abbastanza lineare la trama: dopo l'esperienza poco fruttuosa degli studi, il protagonista decide di arruolarsi nell’Esercito perché è l’unico posto dignitoso per un poco di buono come lui. Il suo obiettivo è di recarsi a Callisto, la città del Kansas dove ci si arruola, ma ha dei problemi con la macchina che lo costringono a fermarsi per chiedere aiuto. Finisce nella casa di un certo Dean, col quale - complice l’alcol - diventa amico e socio di lavoro (il tipo infatti tosa l’erba in giro per la città). Narrato in prima persona da un Odell ignorantissimo, e quindi scritto in un americano strambo e sgrammaticato, ottimamente tradotto dallo scrittore Francesco Pacifico, il romanzo subisce un’accelerazione d’eventi folgorante, con la scoperta di cadaveri in freezer sotterranei, il nascondimento di altri cadaveri colpiti con mazze da baseball, giri di spaccio di droga, fuga di notizie su presunti terroristi che vogliono far esplodere senatori candidati alle imminenti presidenziali, deflagrazioni di furgoni dalle quali ci si salva per il rotto della cuffia. Tutti questi eventi travolgono il povero Odell, il cui intento patriottico iniziale (difendere il suo Paese) finisce per meritargli l'accusa d'essere un pericoloso terrorista. Rinchiuso in un carcere di massima sicurezza e sottoposto alle torture più abiette, il protagonista confesserà colpe che non ha. Si è solo trovato nel posto sbagliato. È vero, è stato troppo ingenuo, ha parlato troppo, esaltato dalle luci dei media, si è anche innamorato di Lorraine, la sorella di Dean, non avrebbe mai dovuto farlo, anche perché il suo ideale di donna è Condoleeza Rice, e a lei cerca aiuto per uscire indenne da tutti i casini che lo vedono protagonista.
Romanzo davvero inconsueto, Callisto sfiora volutamente il grottesco altalenando una cifra caricaturale - come quando mostra che i bifolchi della contea ‘Callisto’ credono che Bin Laden si chiami Sammy - ad una più surrettiziamente analitica, in grado di mettere a fuoco il dramma d'una politica asfissiata dalla corsa al potere e quello di una società poco avvezza al dialogo multiculturale e interreligioso. Come in un gioco di specchi, Krol catalizza e rimanda gli errori, le improvvisazioni, le supposizioni, le superficialità e le paure di un intero Paese, gli U.S.A., che dopo l’11 settembre sembra(va?) essere sprofondato in una pericolosa letargia della coscienza. Prodigioso.

Callisto - Torsten Krol (Ed. ISBN)

2 commenti:

Annalisa ha detto...

Oddio, si ricomincia a frugare nel portafoglio ogni volta che si passa di qui ;-)

sartoris ha detto...

@Annalisa: dai, non ti arrabbiare, in fondo è per una buona causa :-)))