Perla indiscussa per gli esegeti del trash, Super Kong aka A*P*E (1976) è una ciofega incredibile che qualche televisione privata ancora si perita di mandare in onda in tarda notte (in versione rigorosamente sgranata e rattoppata) con gran goduria dei cultori del genere. Firmato da Paul Leder - padre di Mimi Leder, regista di Deep Impact - la pellicola narra le avventure di uno scimmione alla King Kong (non dimentichiamoci che l'anno è quello in cui anche Dino De Laurentiis si riappriopriava del mito) avvalendosi dei trucchi (trucchi?) del più scalcinato dei Kaiju-film: ovvero quei lungometraggi coi mostroni di gomma che utilizzavano giocattoli in funzione di navi e carri armati; qui c'è un figurante travestito in maniera imbarazzante da gorilla spelacchiato, e si fa larghissimo e spudorato uso di insert tratti da altri titoli coevi (e altrettanto oscuri). Come da prassi in questi casi, lo svolgersi della vicenda prevede la fugace apparizione di mostri antagonisti destinati a soccombere senza troppi problemi (uno squalo che non si capisce quanto deve essere grande visto che il primate protagonista dovrebbe essere gigantesco, ma anche un serpentello che si vorrebbe monumentale). Prodotto con gli sforzi congiunti di americani e coreani la pellicola si è creata un aura di leggenda per la sua bruttezza e ancora oggi il trailer visibile sul tubo è oggetto di visite continue. La storia è lineare e prevedibilissima, naturalmente derivativa dal modello originale: durante una sosta sull'isola di Taiwan, un gigantesco gorilla catturato da una spedizione scientifica fugge dalla nave che lo sta trasportando in America e, in preda ad una furia incontenibile, devasta i villaggi e le città che incontra sul suo cammino. Gli uomini non sembrano capaci di fermarlo, ma una giovane attrice americana, Marylin Baker, lo strega con le sue grazie. La bestia rapisce la bella e quindi se ne invaghisce nella sua maniera basica e primordiale. Mentre con rinnovato vigore le forze armate studiano nuovi piani per catturarlo, il gigante con la sua preda cerca rifugio tra i monti. L'intervento dell'aviazione americana accorsa in aiuto dell'esercito coreano risolve la faccenda con la solita serqua di esplosioni. La starlette torna al lavoro e tra le braccia del suo fidanzato in apprensione; l'isola di Taiwan ritrova la pace. Fantastico!
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