Val " Polpa " Volpi era terrona fino al midollo e sembrava una di quelle bambolotte che trovi in rete se cerchi chubby latina needs love, non che Polpa fosse mai caduta in una rete che non fosse quella del nonno appesa alla sua barca nel crepuscolo quando un silenzio magico e coccolino come la guancia di un bimbo che si addormenta in braccio alla mamma scendeva su quel porticciolo che turistico non sarebbe stato mai. Polpa era cresciuta con la retorica del Ligabue - la rockstar, non il pittore - secondo cui i teenagers ad un certo punto mostravano il dito medio al bar Mario e schizzavano come tizzoni di inferno, ribelli senza causa come Brando ( che proprio ieri ha compiuto 90 anni ndr - auguri Marlon, ovunque tu sia ). Il suo bello si chiamava Totò e non era bello come Brando. A dirla tutta non era nemmeno bello come Totò, ma si credeva un Bronzo di Riace ed a volte basta quello. Se tutti crediamo che gli asini volino, allora voleranno. Il dinamico duo non aveva ali e le prese in prestito: un vecchio con la faccia di vecchia ( il che conferiva al suo muso un che di mefistofelico ) chiese loro di portare una spider dal porticciolo alla Grande Città, di non toccare la valigia nel baule e di non fare domande. Polpa ed il suo non-bello non erano tipi da domandare quando qualcuno accendeva una miccia sotto il loro sogno. Totò guidava e Polpa cantava. La litorenea era tutta per loro. Fino a che non incapparono nella solita, prevedibile Macchina Nera. Non ebbero nemmeno il tempo di capire cosa stesse succedendo. Fine della pista.
2 commenti:
Val " Polpa " Volpi era terrona fino al midollo e sembrava una di quelle bambolotte che trovi in rete se cerchi chubby latina needs love, non che Polpa fosse mai caduta in una rete che non fosse quella del nonno appesa alla sua barca nel crepuscolo quando un silenzio magico e coccolino come la guancia di un bimbo che si addormenta in braccio alla mamma scendeva su quel porticciolo che turistico non sarebbe stato mai.
Polpa era cresciuta con la retorica del Ligabue - la rockstar, non il pittore - secondo cui i teenagers ad un certo punto mostravano il dito medio al bar Mario e schizzavano come tizzoni di inferno, ribelli senza causa come Brando ( che proprio ieri ha compiuto 90 anni ndr - auguri Marlon, ovunque tu sia ). Il suo bello si chiamava Totò e non era bello come Brando. A dirla tutta non era nemmeno bello come Totò, ma si credeva un Bronzo di Riace ed a volte basta quello. Se tutti crediamo che gli asini volino, allora voleranno. Il dinamico duo non aveva ali e le prese in prestito: un vecchio con la faccia di vecchia ( il che conferiva al suo muso un che di mefistofelico ) chiese loro di portare una spider dal porticciolo alla Grande Città, di non toccare la valigia nel baule e di non fare domande. Polpa ed il suo non-bello non erano tipi da domandare quando qualcuno accendeva una miccia sotto il loro sogno. Totò guidava e Polpa cantava. La litorenea era tutta per loro. Fino a che non incapparono nella solita, prevedibile Macchina Nera. Non ebbero nemmeno il tempo di capire cosa stesse succedendo. Fine della pista.
Azz' non ho avuto un minuto ieri ma un pezzo celebrativo per Dio Brando avrei voluto farlo ;-)
Posta un commento