martedì 22 aprile 2014

il gangsta-western di Leonard

Accolto con il consueto coro di ovazioni dalla critica statunitense, Hot Kid è un romanzo dato alle stampe qualche anno fa dal grande scrittore pulp Elmore Leonard - il quarantesimo della sua lunga carriera, stroncata da un malore nell'afoso agosto del 2013 a quasi 90 anni - in cui il genere western (cavallo di battaglia dell'autore sin dagli esordi) e il giallo d'azione si combinano in una storia elettrizzante sullo sfondo della Grande Depressione.
Protagonisti sono uno psicopatico col vizio di alleggerire le banche, uno sceriffo impavido e una donna dal cuore d'oro con un passato losco alle spalle. Carlos Webester e Jack Belmont sono due ragazzi nati tra i pozzi di petrolio nell'Oklahoma degli anni '30, un paese che ha ancora fresco il ricordo della violenza e della giustizia sommaria e dove i boss della Mano Nera hanno già il controllo del territorio. Un posto dove le ragazzine che non vogliono passare i loro anni migliori a raccogliere cotone scappano in un bordello o magari diventano le pupe del boss. Carlos Webster è un ragazzo ricco che potrebbe godersi la fortuna accumulata dal padre con il petrolio, ma nel pieno della sua pubertà assiste a una sanguinosa rapina in un emporio: fornisce alla polizia il nome dell'assassino, il tipo di pistola che impugnava e persino la targa dell'auto con la quale il tipo se l'è filata. È forse allora che decide di diventare un uomo di legge, uno sceriffo che assicurerà alla giustizia tutti i criminali che infestano l'Oklaoma. Inevitabilmente, la sua strada s'incrocia con quella di Jack Belmont; anche lui è ricco, ma qualcosa nella sua testa si è messa a sbroccare: da bambino ha quasi ucciso la sorellina, la sua adolescenza è costellata di omicidi e ora il suo sogno è darsi alla rapina per guadagnarsi l'effige di pericolo pubblico numero uno. Entrambi si fronteggiano in un duello a distanza la cui posta in gioco vale più di qualsiasi altra cosa: è quel qualcosa di impalpabile che si chiama gloria, o forse leggenda.
Inseguimenti, sparatorie, proibizionismo e Ku Klux Klan sono la perfetta scenografia anni ruggenti per questo romanzo dal passo cadenzato e incalzante. E poi c'è lo stile dell’intramontabile Leonard: scattante nei dialoghi, pennellate di grana grossa ma precisissima a definire i personaggi, pronto per l'adattamento cinematografico (come è già avvenuto per numerosissimi altri suoi romanzi). Pagine asciutte e piene di una sottile feroce ironia che gli valsero l'ennesimo premio, il Raymond Chandler Award 2006 del Noir in Festival.

Elmore Leonard - Hot kid (Ed. Einaudi)

2 commenti:

LUIGI BICCO ha detto...

E infatti dopo il western, una mia grande passione sono proprio le storie ambientate all'epoca del proibizionismo.
Peccato sia l'unico a tema scritto da Leonard. (O sbaglio?)

sartoris ha detto...

Luigi sì, che io sappia è l'unico di Leonard ambientato in questo frangente, comunque puoi consolarti con LA FORESTA (ne parlai qui sul blog a fine 2013) di Lansdale che mescola sapientemente (e alla sua maniera) il west con le mitragliatrici d'inizio secolo (Novecento, s'intende:-). Non è Leonard ma è un buon succedaneo :-)