domenica 23 marzo 2014

Texas aspro e schizoide...

(in occasione della nuova ristampa del libro da parte di Einaudi riproponiamo la rece di un grande classico del pulp):
Per il grande scrittore noir Jim Thompson il successo arrivò relativamente tardi, a partire soprattutto dal 1952, anno della pubblicazione in tascabile del romanzo L'assassino che è in me. Il libro passò tra le mani di Stanley Kubrik, che dopo averlo letto decise di contattare lo scrittore dando luogo a un'intensa collaborazione cui dobbiamo i film Rapina a mano armata (1955, ispirato da un testo di Lionel White), e Orizzonti di gloria (1957), con Thompson brillante sceneggiatore di entrambi. Nel corso dei successivi anni, lo scrittore pubblicò numerosi altri romanzi e nessuno di essi ebbe, nell'immediato, il successo sperato; ma lentamente (e per fortuna) il mondo si è accorto della grandezza di questo freddo e cinico vivisezionatore dell'animo umano. Con Colpo di spugna, uno dei suoi ultimi lavori (è del '64, lo scrittore morì poco più di un decennio più tardi), assistiamo alle vicende di Nick Corey, un pigro sceriffo d'una minuscola cittadina del Texas ai primi del '900. L'uomo trascorre la maggior parte del suo tempo dormendo, mangiando e sfuggendo alle rampogne di una moglie megera e alle stranezze di un cognato ritardato. Per far contenti i propri concittadini, a Nick basta badare ai fatti propri, evitare di prendersela con chi abbia potere sufficiente per metterne in discussione la rielezione, e fingere di essere lento di comprendonio. Non sembrerebbe un'impresa troppo difficile, ma Nick sa anche di avere un compito importante, che non intende rimandare all'infinito: ripulire la contea, se non il mondo intero, dalla massa di cialtroni che ridono di lui credendolo innocuo.
Il racconto - straordinario - è scritto tutto in prima persona, secondo uno schema narrativo caro a Thompson, ed è quindi la stessa voce del protagonista a cercare di spiegare al lettore il senso delle proprie azioni. La citazione forse più famosa del romanzo è quella in cui Nick afferma: «Così ci pensai e ci ripensai, e poi ci pensai ancora un po’. E finalmente presi la decisione. Decisi che non sapevo che cavolo fare». Ma a proposito dell’omicidio di due ruffiani è lo stesso Nick a dire: «C’erano un sacco di cose, quasi tutte insomma, per le quali non potevo fare niente. Però, invece, potevo fare qualcosa con loro, e alla fine […] alla fine ho fatto qualcosa». Non è qualcosa, ma è la concezione stessa che l'autore ha dell’omicidio: in un mondo privo di qualsiasi opzione etica, uccidere resta l’unica possibilità di agire (cit. da Carmilla). E Thompson inventa una lingua scabra, grossolana ed efficacissima per il suo scrupoloso scandaglio delle abiezioni di cui è capace l'uomo. Una lingua e una impostazione che non a caso hanno influenzato (oltre che plotoni di scrittori in tutto il mondo) un autore di culto come Joe Lansdale, il quale ha evidentemente saputo mettere a fuoco in questi anni un universo narrativo che - non solo per la comune radice texana di entrambi gli autori - sembra essere a tutti gli effetti l'ammodernamento e l'amplificazione di tutto quanto Thompson aveva già puntellato in ognuna delle sue imprescindibili opere.

Colpo di spugna
Jim Thompson (Ed. Einaudi)

10 commenti:

LC ha detto...

Posso fare una piccola correzione? "Rapina a mano armata", sceneggiato da Kubrick e Thompson, non è tratto da "L'assassino che è in me" dello stesso Thompson, ma da "Clean Break" di Lionel White (1905-1985), eccellente romanzo pubblicato in Italia nel 1956 da Garzanti e ristampato da Sonzogno qualche anno fa (le edicole delle stazioni FFSS ne sono ancora piene...).

sartoris ha detto...

grazie Luca, non so come ho fatto a confonderli, visto che sia il libro di Thompson sia il film di Kubrick sono per me Bibbia allo stato puro e, ovviamente, non c'entrano nulla...

a presto
OMAR

Annalisa ha detto...

Ma che bella indicazione. Profitterò appena possibile.

sartoris ha detto...

@Annalisa: questo libro non può mancare nella tua biblioteca ;-) (giuro!)

Annalisa ha detto...

Fatto ;-)

LUIGI BICCO ha detto...

Ho saputo solo casualmente e da poco che Thompson è passato alla Einaudi. Ho provato un po' di fastidio, non so. Io ho tutte le edizioni della Fanucci.

P.S.: Però hanno appiccicato sulla cover di "Un uomo da niente", una delle più belle illustrazioni di Pinter, e questo è un merito mica da poco :)

sartoris ha detto...

@Bicco qualche volta ho paura perché nei tuoi commenti sembra che sia io a rispondere con un account diverso. Ti assicuro è quello che avrei scritto io su un post che parla di Thompson e del passaggio a Einaudi :)

(cmq Einaudi in realtà ha cominciato un po' di tempo fa, pubblicando la autobiografia dello scrittore, di buono c'è che significa che presto avremo l'opera omnia) ;-))

LUIGI BICCO ha detto...

Sposiamoci! Io mi sposerei per la seconda volta, mentre sono già felicemente sposato, ma fa lo stesso, via.

(Dell'autobiografia non sapevo, però. Vedi che mi mancano dei pezzi? Si, immagino che Einaudi a breve metterà a catalogo tutta la produzione del buon Thompson).

sartoris ha detto...

@Luigi circa il matrimonio io sto cercando da un bel pezzo - riuscendoci alla grande - di evitare anche la prima, di volta ;-)))

(è che non voglio diventare adulto, suvvia:-)))

Annalisa ha detto...

E' che l'Einaudi prende autori grandi e belli e ultimamente ne fa polpette (fra traduzioni ed editing c'è da mettersi le mani nei capelli)

(se poi vi sposate, a me i confetti con dentro il cioccolato)